Varane ha deciso di ritirarsi. Il difensore francese classe ’93 appende gli scarpini al chiodo soprattutto a causa dei numerosi infortuni che ha dovuto affrontare. Era arrivato quest’anno in Serie A tra le file del Como.
Un giocatore come Varane doveva portare esperienza nel Como di Fabregas. Una squadra costruita dall’allenatore spagnolo con calciatori di esperienza e giovani interessanti. Una pedina fondamentale per la crescita dei giovani, però, andrà via.
Il difensore transalpino ha vestito le maglie di Lens, Real Madrid e Manchester United. È tra i calciatori più titolari al mondo con un palmarés da far invidia a molti. Nella sua carriera ha vinto campionati, coppe, supercoppe, Champions League, mondiali per club, Mondiali e Nations League.
I troppi infortuni, però, hanno resto questa sua nuova avventura impossibile da portare a termine. Il club comasco sul proprio sito pubblica anche la lettera che Varane ha scritto alla società:
“Dicono che tutte le cose belle devono finire. Nella mia carriera ho affrontato molte sfide, sono salito in cima a ogni occasione, quasi tutto doveva essere impossibile. Emozioni incredibili, momenti speciali e ricordi che dureranno una vita. Riflettendo su questi momenti, è con immenso orgoglio e un senso di appagamento che annuncio il mio ritiro dal gioco che tutti amiamo. Mi pongo ai massimi standard, voglio uscire forte, non solo aggrapparmi al gioco. Ci vuole una grande dose di coraggio per ascoltare il tuo cuore e il tuo istinto. Desiderio e bisogni sono due cose diverse. Sono caduto e risorto mille volte, e questa volta è il momento di fermarmi e appendere gli scarpini al chiodo con la mia ultima partita vincendo un trofeo a Wembley.
Ho amato combattere per me stesso, i miei club, il mio paese, i miei compagni di squadra e i tifosi di ogni squadra per cui ho giocato. Dal Lens al Madrid al Manchester, e giocando per la nostra nazionale. Ho difeso ogni distintivo con tutto me stesso e ho amato ogni minuto del viaggio. Il gioco ai massimi livelli è un’esperienza emozionante. Mette alla prova ogni livello del tuo corpo e della tua mente. Le emozioni che proviamo non le trovi da nessun’altra parte. Come atleti, non siamo mai soddisfatti, non accettiamo mai il successo. È la nostra natura e ciò che ci alimenta. Non ho rimpianti, non cambierei nulla. Ho vinto più di quanto avrei mai potuto sognare, ma al di là dei riconoscimenti e dei trofei, sono orgoglioso del fatto che, non importa cosa, ho mantenuto i miei principi di sincerità e ho cercato di lasciare ogni luogo migliore di come l’ho trovato. Spero di avervi resi tutti orgogliosi.
E così, una nuova vita inizia fuori dal campo. Resterò con Como. Solo senza usare i miei scarpini e parastinchi. Qualcosa di cui non vedo l’ora di condividere di più presto. Per ora, ai sostenitori di ogni club per cui ho giocato, ai miei compagni di squadra, allenatori e staff… dal profondo del mio cuore, grazie per aver reso questo viaggio più speciale di quanto i miei sogni più sfrenati avrebbero mai potuto prevedere”.
Foto: diretta.it
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.