Continua a non allentarsi la tensione che si è instaurata tra la Russia di Vladimir Putin e la NATO a seguito della massiccia mobilitazione della flotta russa verso i lidi siriani, ordinata dallo Zar. Il problema, tuttavia, andrebbe ben oltre la semplice vastità della schiera di navi: infatti, secondo quanto riporta Corriere.it, la Russia avrebbe annunciato il progetto di una nuova arma nucleare. Il suo nome sarebbe RS 28, detto anche Satan 2 il quale, dotato di ben 16 testate atomiche, dovrebbe essere pronto entro l’anno solare 2018.
Satan 2 dovrebbe sostituire gli attuali SS 18 (conosciuti anche come R-36M), “semplici” missili a propulsione liquida che, secondo stime risalenti alla loro prima comparsa, sarebbero capaci di «decimare gran parte dell’arsenale USA». La nuova arma russa avrebbe un raggio d’azione pari a 10.000 km e (in base a quanto afferma l’agenzia propagandistica del Cremlino, Sputnik) sarebbe «in grado di sconvolgere con le sue testate multiple un’area grande quanto la Francia o il Texas». I russi, tuttavia, avrebbero pompato molto la notizia: la vera innovazione, infatti, non sarebbe sul fronte della potenza di distruzione, bensì sulla tecnologia dell’arma.
Intanto continua la sorveglianza da parte della NATO della portaerei Kuznetsov: vero e proprio chiodo fisso dell’alleanza atlantica. In merito alla suddetta, infatti, si sarebbe alzato un polverone di polemiche contro la Spagna, a causa del benestare dato dagli iberici agli ex sovietici per l’attracco e il rifornimento, nei pressi di Ceuta, della Kuznetsov. L’operazione, che si sarebbe dovuta tenere ieri, è però saltata per volontà di Mosca stessa, la quale ha preferito placare gli animi delle grandi potenze europee, Gran Bretagna in primis.
Francesco Raguni
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