Impazza nuovamente sul web la bufala dell’emendamento 1707 della Camera, il quale servì ad aggiornare l’articolo 380 del Codice di Procedura Penale riguardante le violenze sessuali.
Come accaduto nel 2009 e nel 2010, è tornata a circolare sul web la falsa notizia secondo la quale l’emendamento 1707 della Camera che aggiornò l’articolo 380 del Codice di Procedura Penale, non prevede l’obbligo di arresto per chi viene sorpreso a compiere violenze sessuali di lieve entità verso i minori. Sulla bacheca di moltissimi profili Facebook vi è questa scritta «SIAMO IN ITALIA :-((((( SE HAI VOGLIA DI STUPRARE “LIEVEMENTE” UNA MINORENNE DA OGGI PUOI FARLO!! Emendamento alla Camera n. 1707: Niente obbligo di arresto per chi verrà sorpreso a compiere violenze sessuali di LIEVE ENTITA’ verso minori. I firmatari della legge: Gasparri (PdL), Bricolo (Lega) ,Quagliariello (PdL), Centaro (PdL), Berselli (PdL), Mazzatorta (Lega), Divina (Lega). Vi invito a copiare e incollare nel vostro stato. NO COMMENT…», post correlato, oltretutto, da commenti di utenti schifati e increduli.
Si tratta ovviamente di una bufala a cui molti hanno creduto nonostante la sua assurdità, poiché è impensabile credere che qualcuno, di qualsiasi corrente politica, presenti alla camera un emendamento “salva pedofili” come questo è stato etichettato da molti. Interpretandone il contenuto, è chiaro quale sia il vero obiettivo: nell’emendamento 1707 non si parla affatto di “violenza sessuale di minore entità”, ma di “atti sessuali di minore gravità” riferendosi al fatto che tali atti siano compiuti tra due persone quasi coetanee entrambi consenzienti, anche se uno o ambedue gli individui minorenni. Per capirne il fine basta pensare al numero elevato di coppie in cui uno dei due partner non ha ancora raggiunto la maggiore età: sono tantissime le relazioni in cui il ragazzo ha, per esempio, 20 anni e la fidanzata 16, o 18 anni e 17, o anche coppie in cui entrambi sono minorenni. Attenzione però: quest’emendamento esclude solo l’arresto e non la denuncia, la quale parte in automatico nonostante la volontà di entrambi le parti nel consumare il rapporto. In altre parole, lo scopo era evitare che il componente maggiorenne della coppia o entrambi i ragazzi, qualora minorenni, fossero arrestati e messi in galera con l’accusa di violenza sessuale solo perché sorpresi a scambiarsi qualche effusione.
Martina Sacco
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