In un periodo storico reso turbolento dagli avvenimenti internazionali e da un evidente rincaro su molte spese sostenute dagli italiani, tra energia e carburante, si inserisce un dibattito che sta facendo discutere molto, la riforma catastale. La preoccupazione serpeggiante, sia tra alcuni esponenti parlamentari che tra la popolazione, è un ulteriore rincaro delle tasse sulle case di proprietà; a leggere attentamente quanto riportato dall’attuale capo di Governo, Mario Draghi, si tratta di un’operazione di mero aggiornamento del catasto, che non subiva modifiche da oltre 70 anni. Questo intervento serve a rendere più trasparente il calcolo della rendita catastale, per allineare i tributi ed evitare che chi debba pagare di più paghi di meno e chi debba pagare di meno paghi di più. Le percentuali con cui vengono calcolate le imposte rimangono le medesime, in più viene aggiornata la mappatura degli immobili, da parte dell’Agenzia delle Entrate, per combattere l’abusivismo. Non c’è quindi da allarmarsi per questa manovra perpetrata dal Governo, ma solo da restare informati.
Per comprendere a fondo a cosa si riferisce la riforma, gioverebbe conoscere meglio il significato dell’espressione rendita catastale; ci viene in aiuto una guida molto approfondita e dettagliata pubblicata sul sito Dove.it, agenzia immobiliare online, in cui viene spiegato per filo e per segno tutto quello che c’è da sapere sulla rendita catastale. Innanzitutto va specificato che con rendita catastale si fa riferimento al valore attribuito a un immobile ai fini fiscali. Sulla base di questo valore, infatti, vengono calcolate le imposte per successione o donazione, il pagamento dell’IMU e le imposte indirette, ad esempio. Con un impegno minimo, ogni cittadino può calcolarla in riferimento al suo immobile: quello che c’è da fare per ottenere il valore finale è un calcolo matematico che tiene conto delle dimensioni dell’immobile e un valore numerico che fa riferimento alla zona in cui è collocato e alla sua destinazione d’uso, viene generalmente assegnato dall’Agenzia delle Entrate. Per chi non volesse cimentarsi in questa operazione, il valore si può ricavare semplicemente da una visura catastale della propria casa. L’assegnazione del valore catastale, per le nuove costruzioni, viene attribuita entro 30 giorni dalla dichiarazione di agibilità e dietro esplicita richiesta; queste e molte altre informazioni si possono trovare nella guida elaborata dal team di professionisti Dove.it, che servirà certamente a chiarirsi le idee sulle imminenti modifiche al catasto portate avanti dal Governo.
Redazione VdC
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