L‘anno volge al termine e si iniziano a fare i primi bilanci sull’andamento economico dell’Italia. Il premier Renzi fa il punto della situazione: per diversi mesi del 2015 ha sempre sostenuto che l’Italia fosse in crescita e i dati ISTAT gli davano ragione. Allo stato attuale l’Italia chiude il bilancio annuale con un deficit del 2,4%. Lo scorso anno era al 2,6% e nel 2013 al 3%, dunque i dati continuano a dare ragione al premier. I risultati positivi sull’economia italiana non finiscono qui. Infatti Renzi annuncia che nel 2016 il PIL acquisterà una variazione dell’1,6%. Insomma sembra proprio che l’Italia stia crescendo, ma non ancora in maniera decisa. Dal Presidente del consiglio l’Italia viene descritta come un malato guarito, ma ancora in convalescenza. «È tutto nelle nostre mani» le parole del premier. Nel suo discorso però non mancano frecciate all’opposizione. Egli si rivolge dunque al M5S e alla Lega. Dei pentastellati dice che la loro opposizione è solo illusoria, dato che «funziona solo davanti alle telecamere». Inoltre rimprovera il movimento di Grillo di non prendere parte alle votazioni in Parlamento. Ricorda, infatti, come all’appuntamento della votazione della legge di stabilità i cinquestelle non si siano presentati in aula.
Sulla Lega, Renzi asserisce che il partito fa solo i propri interessi e non quelli degli italiani. E si rivolge dunque a Salvini, accusandolo di assenteismo e di nullafacenza presso il Parlamento europeo. Afferma: «Come europarlamentare dovrebbe dare una mano all’Italia, gli altri europarlamentari degli altri paesi sono sempre lì a lavorare, se uno sta mattina e sera a pontificare in tv o a fare i viaggetti in Russia, fa il suo interesse ma non quello degli italiani». Il premier inoltre si scaglia contro la Germania, la accusa di pressare fin troppo l’Italia sui compiti da eseguire. Inoltre il premier sottolinea come a livello europeo l’Italia paghi la mancata disciplina nel tener fede ai propri compiti in passato. E dunque Renzi tiene a ricordare alla Germania come anche essa come nazione debba rispettare determinati impegni. Il premier si esprime anche sul decreto salva banche: precisa che nel governo attuale nessuno abbia avuto favoritismi e che dunque la Boschi, la propria famiglia e la banca familiare non abbiano avuto privilegi di nessun tipo. Infine il premier ammette che il piano per le banche va riveduto e si esprime favorevole all’incrementare l’unificazione delle banche del credito cooperativo. Renzi conclude il suo discorso affermando che ci sono ancora tante cose da cambiare e migliorare e che in Parlamento ci sono fin troppe poltrone.
Claudio Francesco Nicolosi
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