Le dimissioni di Lupi hanno suscitato qualche sorpresa ai più ingenui, ma non a chi di politica vede oltre un palmo dal proprio naso. Era inevitabile che dopo lo scandalo del figlio, Maurizio Lupi non potesse far altro che dimettersi. Necessita trovare un sostituto e per questo il premier Renzi ha incontrato Mattarella al Colle nella mattinata di lunedì per discutere riguardo alla figura del “successore” dell’ex Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. L’incontro è durato un’oretta e da esso non è trapelato nessun nome pronto per la nomina, ma solo l’intenzione di velocizzare i tempi di scelta dato che il ministero che Lupi ha lasciato vacante, ha un’importanza quasi fondamentale al fine della realizzazione dell’Expo, che di ostacoli forse ne ha fin troppi e poco tempo per superarli.
Per adesso l’incarico è momentaneamente assunto da Renzi ad interim, che vuole prendersi qualche giorno per decidere chi sarà il nuovo Ministro; si pensa a non più di 10 giorni per fare la scelta definitiva. Il toto nomine dopo la giornata di lunedì si è ridimensionato. Infatti dopo l’incontro con Mattarella, nonostante Renzi abbia dribblato i giornalisti, una cosa è certamente venuta a conoscenza: il Premier sceglierà un politico e non un tecnico. Nella lista dei candidati c’è in pole position Delrio, fedelissimo di Renzi attuale Sottosegretario a Palazzo Chigi. C’è da sottolineare che nella faccenda che ha portato alle dimissioni sono coinvolti anche diversi sottosegretari che comunque non sono nel mirino di Renzi in fatto di riprovazione e che quindi manterranno la carica. Ma qual è la reazione della classe politica al post Lupi? Alfano ad un’intervista alla Stampa, invoca una legislazione che non permetta dimissioni come quelle di Lupi e allo stesso tempo sottolinea come bisognerebbe accelerare sulla legge di riforma del processo penale che prevede anche un cambiamento di rotta sulle intercettazioni. Il Ministro dell’Interno continua dicendo che la pubblicazione di intercettazioni porterebbe la sollevazione non pochi polveroni. Infine Alfano spezza una lancia a favore di Renzi, dicendo che non era tra le intenzioni del Premier ridimensionare un partito quale il NCD con le dimissioni di Lupi. Diversa infine la reazione di Brunetta che su twitter pubblica: «Perché oggi Mattarella non invita Matteo Renzi a respingere le dimissioni di Maurizio Lupi? Sarebbe un bel messaggio repubblicano».
Claudio Francesco Nicolosi
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