Renato Schifani è il nuovo Presidente della Regione Siciliana.
Il candidato del centro-destra si attesta al 42% mentre, il suo diretto rivale, Cateno De Luca si ferma al 24%.
Testa a testa, invece, tra la candidata del centro-sinistra Caterina Chinnici (al 16,1%) che supera di un punto percentuale Nuccio Di Paola del Movimento 5 Stelle (al 15,1%).
La vittoria dell’ex Presidente del Senato sembrava cosa “certa” già dagli exit-poll di ieri sera e, oggi, ne è arrivata la conferma.
Come si pensava alla vigilia, la gara per la tanto ambita carica di Governatore è stata a due (neanche troppo equilibrata) tra l’esponente di Forza Italia (Schifani) e l’ex sindaco di Messina (De Luca).
La corsa dell’originario di Fiumedinisi, irrefrenabile nella provincia di Messina, non è riuscita a oltrepassare i confini della Sicilia Occidentale dove l’avversario ha, invece, preso il sopravvento che lo ha condotto sino alla vittoria.
“Questa è una vittoria di tutto il centrodestra ed è un’ottima notizia perché avremo una maggioranza solida all’Ars. Anche i partiti regionali raggiungeranno la soglia del 5 per cento e contribuiranno, con i loro rappresentanti, a sostenere il mio governo. Di questo sono particolarmente felice. In giunta ci sarà spazio per tutti e cercheremo di mantenere un clima di collaborazione: gli elettori si allontanano se il centrodestra litiga. Voglio ringraziare Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini“, il primo commento del neo Presidente della Regione. Intervenuto in conferenza stampa dal proprio “quartier generale” di Palermo.
Non manca poi una particolare attenzione alle infiltrazioni mafiose che, tutt’oggi, affliggono l’isola della Trinacria: “Creerò un pool di ex magistrati che vigilerà sulle risorse del PNRR. Esperti e uomini di Stato che provengono dal resto d’Italia. Vediamo quanti progetti finanziati sono effettivamente partiti“.
Successivamente, un passaggio sulle opposizioni: “Ci vorrà qualche settimana per rodare il governo. Mi confronterò con tutti ma non accetterò mai mediazioni al ribasso: non fa parte della mia storia. Con l’opposizione ho sempre avuto confronti pacati e aperti. Troveranno in me una persona che si confronterà sempre e che non chiuderà mai le porte né politicamente né materialmente“.
E sull’affluenza bassa, che ha caratterizzato sia le elezioni nazionali (al minimo storico del 63,91%) che quelle regionali (48,82% in totale che, comunque sia, è più alta di due punti percentuali rispetto a quella del 2017), ha aggiunto: “Viviamo un momento in cui una parte dell’elettorato è scoraggiato. Sta a noi dare risposte e tornare ad avere credibilità“.
Infine, non poteva mancare un intervento sul citatissimo Ponte dello Stretto: “D’ora in poi, il dialogo di carattere politico con il governo nazionale su alcune scelte sarà più facile come, ad esempio, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un’opera che vogliono sia il centrodestra regionale sia quello nazionale: quindi sarà una realtà ovvia e naturale“.
L’augurio è che la nostra amata Sicilia possa finalmente trovare la retta via che, per i governi che si sono susseguiti fino ad oggi, è ancora smarrita.
Fonte foto: ANSA
Giuseppe Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
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