A fronte di importi ben lontani dalle aspettative dei beneficiari, in tantissimi si sono rivolti ai Caf o agli sportelli Inps per sapere come disdire il reddito di cittadinanza
A due mesi di distanza dalla presentazione delle prime domande per ottenere il reddito di cittadinanza, le speranze degli aventi diritto sembrano essere state deluse. Recentemente, infatti, l’Inps (Istituto Nazionale della previdenza sociale) ha comunicato a coloro in possesso di tutti i requisiti necessari per ricevere il sussidio quale sarebbe stato l’importo dell’assegno a loro riconosciuto. Ben lontani dai tanto celebrati 780 euro mensili, le cifre reali sembrano aver ampiamente disatteso le aspettative dei beneficiari.
La riforma principe della campagna elettorale pentastellata nei suoi primi mesi di attività rischia già oltre 60mila disdette da parte di quegli aventi diritto che si sono visti caricare sulle card importi ben più bassi di quelli predicati. Secondo le ultime stime, infatti, solo il 16% dei beneficiari si è visto accreditare somme superiori a 750 euro. Benché la misura non prevedesse la possibilità di annullare il sostegno, l’Inps – in seguito alle numerose richieste avanzate dai cittadini delusi – ha riconosciuto la necessità di elaborare una procedura di disdetta, che dovrebbe essere resa nota verso metà maggio.
Secondo i dati presentati dall’Inps, ad oggi sono state rilasciate circa 300mila card e quasi altrettante saranno erogate entro la fine del mese. Il 13% dei beneficiari si è visto riconoscere fra i 40 e i 100 euro mensili, ma grande delusione arriva anche dall’8% – oltre 40mila famiglie – a cui sono stati devoluti fra i 100 e i 200 euro mensili.
Gli studi stimano che si raggiungerà probabilmente la quota di 800mila card erogate, ma su circa 250mila di queste sarà caricato un importo inferiore a 300euro, 150mila card avranno meno di 200 euro e su circa 100mila ci saranno cifre fra i 40 e i 100 euro. Per questo motivo si calcola che le defezioni si aggireranno fra i 60 e i 130mila beneficiari.
Francesca Santi
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