Corsa al Colle del Quirinale: entrano nel vivo le operazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Si parte alle 15: la procedura di voto — già normalmente complessa — è stata ulteriormente complicata, quest’anno, dalle norme messe in atto contro la pandemia di Covid (qui la spiegazione su come si svolgerà l’elezione). I partiti arrivano all’appuntamento del primo voto senza un’intesa su un nome: è molto probabile dunque che oggi la stragrande maggioranza dei 1008 grandi elettori voterà scheda bianca per non mostrarsi come sono: in profondo disaccordo tra loro.
Dunque, oggi è la classica giornata in cui conta non quello che succede dentro ai Palazzi da Potere, ma fuori. Infatti, per concludere la corsa al Colle, è necessario che le coalizioni trovino un accordo sul nome: per questo durante la giornata odierna non mancheranno telefonate tra i componenti dei partiti e pranzi o cene che sapranno di trattative.
Le posizioni del Centro Destra
La Leader FI Giorgia Meloni rassicura sulla compattezza della coalizione di centrodestra, a rischio dopo il No del cavaliere al Quirinale: «Il centrodestra da solo non ha i numeri per eleggere da solo il capo dello Stato ma se rimane compatto, può sicuramente condurre la partita, basa con i veti sui nomi» Sulla stessa linea anche Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia: «L’unica cosa che non possiamo accettare è che si sostenga un principio secondo il quale chi proviene o è espressione del centrodestra non possa avere incarichi istituzionali, questo è illiberale, in Italia non ci sono cittadini di serie A e di serie B, siamo tutti uguali. Noi non poniamo veti e non vogliamo che siano posti». Lo afferma il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani arrivando alla Camera. Il leader leghista, «dopo una lunga e cordiale telefonata con Berlusconi» è al lavoro su una rosa di nomi sui quali — dice — non accetterà veti. Nell’elenco, spiega, non ci sarà Casini né — al momento — il premier Mario Draghi, perché «toglierlo da Palazzo Chigi sarebbe pericoloso»