Questa notte – l’ultimo weekend di ottobre – si tornerà all’ora solare. Le lancette dell’orologio saranno spostate un’ora indietro alle 3 e, a partire dall’indomani e fino all’ultimo fine settimana di marzo 2022, ci “sarà un’ora in più di sonno” (almeno così si dice). Il ritorno dell’ora legale, infatti, ci sarà ancora una volta, perché la proposta fatta tempo fa dalla Commissione Europea di eliminare del tutto l’ora legale è ancora in fase di stallo. Tra le motivazioni, un risparmio di quasi 100 milioni di euro di energia elettrica all’anno tra i mesi primaverili, estivi e autunnali.
Alcuni Paesi – tra cui anche l’Italia – tuttavia, si sono mostrati contrari al cambiamento, anche perché non ci sarebbero ancora prove sui temuti effetti sull’equilibrio psicofisico delle persone. Quindi, si tornerà, come ogni anno, all’ora solare, che – anche in base alle proprie abitudini – porterà a godere di un’ora in più di luce la mattina. Al contrario, però, si vedrà buio prima, già dopo le 17. Il cenno storico riguardante l’introduzione dell’ora legale, invece, affonda le sue radici al periodo precedente la Rivoluzione Francese, quando nel territorio d’oltralpe arrivò per la prima volta la proposta del politico e appassionato di scienza Benjamin Franklin.
Da allora si dovette aspettare il 1907, quando l’inglese William Willet propose di attuarla alla Camera dei Comuni britannica. Passarono altri nove anni e nel 1916, durante la prima guerra mondiale, venne attuata, oltre che nel Regno Unito, anche in Italia e in altri paesi europei, con lo scopo di avere un maggiore risparmio energetico. Anche se nel Bel Paese ci è è voluto diverso tempo prima di trovare un equilibrio. Soltanto nel 1966 l’ora legale divenne effettiva nel nostro Paese e nel 1996 è stata introdotta con un calendario unico per tutto il continente, che così da 25 anni ha un unico regolamento.
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