«Il direttore del giornale Affari Italiani, Angelo Maria Perrino, ospite di Milo Infante sulle reti Rai, nell’analizzare dolorosi casi di cronaca tenta maldestramente di addossare la responsabilità della cattiva gestione della giustizia sulle forze di polizia, descritti ed irrisi come ignoranti e incapaci di rappresentare le situazioni alla magistratura. Direi che si è giunti alla diffamazione pubblica in programmi Rai».
Così Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri commenta le dichiarazioni rilasciate dal giornalista durante il suo intervento.
«Un attacco gratuito e senza contraddittorio di chi, in una trasmissione pubblica, è abituato a non veder reagire le forze di polizia dal 1814. Affermare che gli operatori siano analfabeti funzionali del diritto – prosegue Zetti – lo trovo davvero di pessimo gusto e da paese da terzo mondo. Tutti sanno che oggi il carabiniere o il poliziotto ha una preparazione professionale paritetica agli operatori del settore. Non dimentichiamoci che il sistema legislativo lo sottolinea quando per il codice rosso ritiene che l’ufficiale di PG possa sostituire, nell’esame della vittima, il magistrato. Abbiamo dato mandato nostro legale, avvocato Giorgio Carta, per valutare se sussistono gli estremi per una querela. Quanto alla trasmissione, ci aspettiamo un invito al contraddittorio, per poter dimostrare, in pari spazio e visibilità, che quanto detto dal giornalista Perfino, è solo l’ennesima pala di fango su un corpo oggi più preparato e professionale che mai».
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