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Perché Xi Jinping sta portando la Cina contro tutto il mondo?
22 Agosto 2020
Best politikAttualità

Perché Xi Jinping sta portando la Cina contro tutto il mondo?

Home » Best politik » Perché Xi Jinping sta portando la Cina contro tutto il mondo?

Xi Jinping, l’uomo più potente del mondo, ha tenuto un incontro con altri rappresentanti del paese per rivalutare l’economia post-quarantena. Tuttavia la situazione economica della Cina, in calo, non può essere analizzata solo da quanto accaduto nella prima metà del 2020.

I rapporti ostili tra USA e Cina: la colpa è di Xi Jinping?

Xi Jinping è stato definito da Cai Xia, in passato professoressa della scuola di alto livello del Partito Comunista Cinese, come colui che “ha ucciso il partito e il paese“. La donna ha dichiarato in un’intervista di essere felice di essere stata espulsa.

Negli ultimi due mesi la Cina ha dimostrato di essere sempre più distaccata dal mondo: prima è stato chiuso un consolato americano, sono aumentati gli scontri a confine con l’India e sono iniziati dei conflitti sul piano economico con Gran Bretagna e Australia. Quest’ultima, infatti, era stata vittima di un aumento delle tasse sulle esportazioni. L’Australia si è così trovata a dover vendere grano, cereali e altri prodotti sopportando fino all’80% di costi in più. Alla lista si aggiungono anche i rapporti fragili con l’OMS che con difficoltà ha saputo controllare i movimenti della Cina da Gennaio 2020. E questo rapporto fallimentare, ha così motivato gli Stati Uniti, guidati da Trump, ad uscire fuori dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità.

L’intervista di Cai Xia al Guardian sull’operato di Xi Jinping

Alla domanda «Cosa intendi dire accusandolo di aver ucciso la Cina e il partito?», Cai ha risposto in maniera diretta: «Intendo dire che nessuno può andare contro di lui», poi ha aggiunto «Dai tempi di Mao nessuno può limitare i poteri del più alto leader, questo è il motivo per il quale ci sarà un disastro peggiore della Rivoluzione Culturale».

Ma cosa può guadagnarci un paese dall’essere nemico del Mondo? Per quale motivo il paese più potente al mondo dovrebbe cercare di andare contro tutti, anziché allearsi con tutti? Le possibilità sono tante e, come dice Xia, si tratta in un primo momento di imporsi in maniera autorevole sugli altri, consolidando così una posizione superiore. Ma l’eccessivo potere di Xi Jinping potrebbe portarlo a perdere tutto ciò che egli si è costruito nell’ultimo decennio.

Gli arresti a Hong Kong e i video della BBC sullo Xinjiang

Come espresso da Cai Xia, la Cina è oggi impegnata a consolidare la propria posizione politica ed economica, ma nel farlo sta andando oltre un limite valido per tutte le alleanze globali. Due sono oggi gli episodi che più alimentano i dibattiti politici: il controllo su Hong Kong e i campi di rieducazione nella regione dello Xinjiang.

Nel primo caso il mese di Agosto è stato di esempio: sono stati arrestati proprietari di librerie indipendenti, attivisti, ma anche il magnate della stampa Jimmy Lai. Quest’ultimo editore e proprietario della testata ‘Apple Daily‘.

Nel secondo caso furono virali, sui social e sui telegiornali, diversi video della BBC. Il Network inglese ebbe modo di intervistare anche l’ambasciatore cinese a Londra, ma il dialogo tra i due si concentrò su due opposti argomenti. Da un lato si “schieravano” i giornalisti inglesi che chiedevano spiegazioni e dall’altro un politico che ripeteva quanto fossero belli i paesaggi naturali in quel territorio.

Cosa succede nello Xinjiang?

Gli Stati Uniti d’America hanno rifiutato di avere qualsiasi altro tipo di rapporto commerciale con quelle aziende che hanno favorito la “violazione dei diritti umani”. I campi di rieducazione nello Xinjiang, come registrato dalla BBC, mostrano cittadini Uiguri, ovvero filo-musulmani, tra cui donne e bambini, costretti a restare in ginocchio, testa rasata e vestiti uguali. I prigionieri sono inoltre costantemente spostati, da campo a campo.

Il mondo oggi, coscienti di quello che accade in Cina, vede molti sindacati fare richiesta ai più grandi marchi di opporsi contro la regione dello Xinjiang. Come? Confrontandosi con il governo cinese e smettendo di comprare beni da quella terra.

Resta comunque incerto il destino delle culture e delle città a confine con la Cina. Dagli Uiguri agli Hongkongers non è ancora chiaro se, e quando, in nome dei diritti umani i paesi occidentali decideranno di intervenire davvero. Con un intervento che, sul piano economico e sociale, possa punire davvero la Cina per i suoi crimini. Mentre l’Italia resta, ancora oggi, neutrale.

Davide Pasqualone

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