L’affermazione di Papa Francesco in un documentario mostrato alla Festa del Cinema di Roma: «Gli omosessuali sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia». Non era mai successo che un Pontefice si mostrasse favorevole alle unioni civili di gay
«Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo, gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso questo». Queste le parole di Papa Francesco ontenute nel documentario «Francesco» presentato mercoledì pomeriggio alla Festa del cinema di Roma. È la prima volta che un pontefice si mostra favorevole alle unioni civili omosessuali.
Poi, aggiunge:«Gli omosessuali hanno diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio, e hanno il diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe esserne buttato fuori o essere infelice per questo».
Negli ultimi anni, d’altronde, Francesco si è mostrato aperto nei confronti del mondo Lgtb. Un’inversione di tendenza che fece il giro del mondo fin dall’inizio del pontificato. Τutto iniziò in seguito alla riposta data ai giornalisti che nel 2013 gli chiedevano, di ritorno da Rio de Janeiro, se ci fosse una lobby gay in Vaticano: «Si deve distinguere il fatto – rispose – che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».
Nel documentario, inoltre, Bergoglio fa riferimento ad Andrea Rubera, un uomo che insieme con il partner ha adottato tre bambini e che, una mattina, consegnò al Papa una lettera nella quale esprimeva la volontà di crescere i figli nella fede cattolica. Il padre, però, partecipava anche al Pontefice la sua preoccupazione per come sarebbero stati accolti nella locale parrocchia. Il Papa — dice Rubera nel film — gli aveva poi telefonato, incitandolo per far sì che figli prendessero parte alla vita e avvertendolo inoltre, sulle probabili resistenze a cui sarebbe andato incontro. Rubera, nel film, dice poi di aver effettivamente fatto frequentare ai figli la parrocchia e di essere felice della scelta compiuta, nonostante le difficoltà.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità