Tre video diffusi dalla Marina degli Stati Uniti d’America riprendono degli oggetti non ben identificati. Questi non sono però alieni, e a confermare tale pensiero è la Marina stessa, che ha diffuso quei video per far capire che non si deve parlare di UFO.
I tre video sono stati condivisi poiché circolavano già altre forme di media, ma con scene non chiare e poco affidabili. Per evitare di far nascere strane teorie, o che le persone pensassero, senza validi motivi, di attività extraterrestri, la Marina ha deciso di essere trasparente.
La trasparenza è stata la cosa migliore per tutti. Molti ne hanno parlato, ma sarebbe giusto fare chiarezza su cosa siano gli oggetti identificati nei video. E questo porta da subito le autorità a chiarire che l’acronimo UFO (dall’inglese, Oggetto volante non identificato), in questo contesto, è errato.
I tre video riportano non solo l’avvistamento di questi oggetti, ma anche le discussioni dei piloti nel momento del volo. Il primo video, chiamato “Gimbal“, infatti, si ritiene fosse un semplice drone, per via del movimento rotatorio netto che compie alla fine della registrazione. Il secondo video, chiamato “FLIR1“, riporta l’avvistamento di un oggetto lungo circa dodici metri e che si muoveva in modo anomalo, così come viene anche raccontato al New York Times dai due piloti. Gli stessi autori del video. Riguardo il terzo, invece, quello chiamato “Go Fast“, dove viene avvistato un oggetto sorvolare la superficie dell’acqua.
La Marina statunitense non approva l’uso della parole UFO, perché considerata obsoleta. Viene usata in contesti di cinema fantascientifico o da complottisti che affermano di aver avuto contatti con alieni, senza delle prove a favore di questa tesi. La parola più corretta sarebbe “fenomeno”.
Questi tre video, che all’inizio non sarebbero dovuti essere di dominio pubblico, riportano avvistamenti non confermati. O meglio, non è chiaro neanche alla Marina cosa fossero. Usare però la parola UFO è diventato anche un modo di parlare di dischi volanti, come se fossero sinonimi.
Il video “FLIR1” risale al 2014, mentre gli altri due risalgono al 2015. E due anni dopo, rispettivi a tutti i video, quindi nel 2007 e nel 2017, vennero resi pubblici. Oggi, nel 2020, la Marina ha pensato bene di condividere le intere registrazioni così da chiarire il contenuto.
Il fatto che un oggetto non sia identificato, né durante né dopo un volo di controllo, non vuol dire che sia un UFO. Anche perché, come viene spiegato sia dai giornalisti americani, sia dai rappresentanti delle forze armate, con l’acronimo UFO oggi si intende un po’ tutto. Lo stesso accade con qualsiasi termine che, a forza di usarlo in contesti sbagliati, perde di significato. Perché spesso ci dimentichiamo che intorno alla terra circolano un enorme numero di satelliti, con cui vengono fatti controlli e osservazioni ogni giorno. Viene spontaneo chiedersi che sia un po’ assurdo non vedere arrivare un “disco volante”.
Il canale youtube To the Stars Academy of Arts & Science ha pubblicato i video con diverse informazioni, tra cui una breve spiegazione sui dettagli delle telecamere. Tutti i video che vennero pubblicati nel 2017, con milioni di visualizzazioni, mostrano le registrazioni di cui tanto si parla.
Quindi sì, la Marina ha ammesso di non sapere cosa fossero, ma neanche di stare a ipotizzare strani invasioni, come se stessimo ascoltando un programma di Orson Welles.
Davide Zaino Pasqualone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.