La lista dei “grandi” scomparsi nel 2021, purtroppo, si allunga. L’altro nome da scriverci su è quello di Gino Strada, medico chirurgo e fondatore di Emergency: l’associazione umanitaria internazionale impegnata nella riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo che ha fornito assistenza gratuita a milioni di pazienti dalla sua fondazione.
Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, all’anagrafe Luigi, Gino Strada si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano nel 1978, per poi specializzarsi in Chirurgia d’Urgenza. Dopo aver approfondito la chirurgia cardiopolmonare negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta, nel 1988 si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Tra il 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina e da questa esperienza nasce Emergency.
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”, questa la frase di Albert Einstein che Gino aveva scelto per sintetizzare la sua missione lunga una vita. Cecilia Strada, oggi, segue le sue orme: «Amici, il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti», così in un tweet la figlia del fondatore di Emergency rende nota la notizia della morte del padre.
Non tardano ad arrivare anche le reazioni della politica a cui, tra l’altro, Gino Strada era stato chiamato per ricoprire il ruolo di Commissario dell’emergenza Covid in Calabria. Compito che rifiutò, senza troppi rimpianti chiarendo: «Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento».
«Strada ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanita’ nelle zone più difficili del mondo. L’associazione “Emergency”, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del governo», così Mario Draghi manifesta il suo cordoglio a nome di Palazzo Chigi.
Secondo quanto apprende l’AGI, il chirurgo al momento del decesso si trovava in Normandia. Proprio oggi sul quotidiano La Stampa era uscito un articolo a sua firma sull’avanzata dei talebani in Afghanistan.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità