Mentre i Carabinieri del Comando di Catania controllano il territorio per prevenire e contrastare l’illegalità e incrementare la sicurezza evitando i reati predatori come i furti e le rapine, i Carabinieri della Tenenza di Misterbianco, hanno arrestato un pregiudicato 58enne del posto, perché responsabile di “rapina aggravata” dopo aver raccolto indizi in sede giurisdizionale.
Il malvivente infatti, con cappuccio calzato e scaldacollo sollevato fino al naso, verso le 16:00 è entrato in una filiale “Stanley Bet” e, ha intimato alla commessa di aprire la cassaforte a mano armata.
L’impiegata, terrorizzata, ha però risposto di non averne le chiavi, quindi il rapinatore si è diretto verso la cassa fiscale e ha afferrato i 540 € che conteneva, fuggendo con il denaro.
Interviene immediatamente la Centrale operativa che aveva ricevuto l’allarme e che stava pattugliando il territorio.
I Carabinieri tranquillizzano l’impiegata e si assicurano del suo benessere fisico e mentale. Raccolgono la sua testimonianza, compresa una dettagliata descrizione del rapinatore e danno il via alle ricerche.
Durante le continue ricerche del fuggitivo, l’equipaggio scorge un autostoppista corrispondente alla descrizione fornita dalla commessa dell’attività rapinata nella periferia Sieli.
Naturalmente gli investigatori dell’Arma di Misterbianco, hanno deciso di fermarlo, adottando tutte le necessarie modalità operative per impedirne la fuga.
I Carabinieri bloccano e mettono in sicurezza il 58 evitando che si allontanasse.
Lo scambio informativo tra i militari di pattuglia e quelli che lavorano nella Centrale Operativa ha accertato che l’uomo aveva commesso molti reati contro il patrimonio.
I Carabinieri, forti della loro esperienza investigativa, hanno approfondito i controlli senza lasciarsi ingannare dalla negazione dell’uomo. La loro intuizione si è rivelata corretta. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato, nelle tasche dell’uomo, i 540 euro sottratti poco prima. I militari lo hanno arrestato.
Il rapinatore è stato associato al penitenziario catanese di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha quindi convalidato l’arresto, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva
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