Nella tarda mattinata di ieri, sotto l’egida del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l’Italia ha promosso ufficialmente Milano come possibile nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). Il dossier per la candidatura della Penisola è stato presentato nella cornice del Belvedere del Grattacielo Pirelli, possibile futura sede dell’ente europeo, con la partecipazione del governatore lombardo Roberto Maroni, del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del delegato del Governo Enzo Moavero Milanesi. «La presenza dell’Ema, che è un grande hub di intelligenze, accanto al nuovo centro di ricerca Human Technopole che sta nascendo nell’area dell’Expo 2015, renderà l’Italia e la Lombardia ancora più centrali nelle scienze e industrie per il miglioramento della vita delle persone» ha affermato il Premier Gentiloni sulle pagine del Sole24Ore, senza dimenticare di sottolineare l’incessante lavoro di squadra svolto dal Governo e dai suoi ministri con le istituzioni locali.
Una delle conseguenze della Brexit è stata proprio la necessità di trasferire sul territorio europeo le due istituzioni comunitarie con sede a Londra: l’Autorità Bancaria europea (Eba) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Le candidature dovranno essere presentate entro il 31 luglio, ma si dovrà attendere novembre per conoscere il risultato delle votazioni che si svolgeranno a maggioranza piuttosto che all’unanimità, come proposto in occasione del summit europeo tenutosi a fine giugno dal Presidente del Consiglio europeo Tusk e dal Presidente della Commissione europea Juncker. Inoltre, la competizione per aggiudicarsi la nuova sede dell’Ema vede coinvolti una ventina di Paesi, prima fra tutti la Francia, ma anche città come Copenaghen, Vienna, Stoccolma e Bratislava, considerata la favorita. Per quanto concerne i criteri attuati dai due presidenti Ue per la scelta, il principale sarà la rapidità con la quale la nuova sede potrà essere operativa.
A vantaggio dell’Italia gioca il fatto di ospitare già istituzioni comunitarie come l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) a Parma, il Centro comune di ricerca di Ispra, terzo sito più grande dell’esecutivo comunitario dopo Bruxelles e Lussemburgo, e l’Etf (Fondazione europea per la Formazione) a Torino. Di contro, però, viene spesso sollevato il dubbio secondo cui, al tavolo del Consiglio d’Europa, un premier con un orizzonte temporale limitato, con una legislatura che culminerà a febbraio 2018, potrebbe indebolire le chances di Milano. Bisogna aggiungere che i cinque paesi che non ospitano nessuna agenzia Ue, e cioè Croazia, Slovacchia, Cipro, Romania e Bulgaria, non dovrebbero disporre di città con le caratteristiche necessarie ad accogliere l’Ema, mentre a Milano, come fa sapere il Presidente Gentiloni «La logistica è pronta, il grattacielo Pirelli è una sede funzionale e bella, le connessioni con l’Europa e il mondo non potrebbero essere più funzionali» inoltre «Le strutture pubbliche locali, nazionali e le nostre ambasciate sono pronte a accompagnare in ogni aspetto, con programmi dedicati, i funzionari che dovranno trasferirsi e le loro famiglie, facendo anche di questo passaggio un’occasione di scoperta e crescita». Anche Farmindustria guarda con ottimismo alla possibile vittoria italiana: «Sulla carta Milano è imbattibile. Se faremo un buon lavoro di diplomazia ‒ afferma il Presidente Massimo Scaccabarozzi ‒ sono convinto che possiamo portare a casa il risultato», aggiungendo di essere stato il primo ad aver auspicato che, in caso di uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea, l’Agenzia venisse trasferita in Italia.
Infine, sebbene nelle scorse settimane siano state diffuse indiscrezioni in merito ad un presunto accordo franco-tedesco fra Emmanuel Macron e Angela Merkel al fine di trasferire l’Eba e l’Ema rispettivamente a Francoforte e a Lille, le istituzioni italiane si dicono fiduciose, condividendo l’opinione espressa dal presidente Gentiloni per cui la candidatura di Milano «portata avanti con questa coralità e con una città che è una delle capitali internazionali d’Europa, è già un successo che deve ispirare tutto il Paese per le sue prossime scelte».
Francesca Santi
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