Mentire, a volte, rappresenta una necessità. E non importa se lo facciamo con noi stessi o nei confronti degli altri. A volte l’uomo diventa quello che è proprio per le bugie. Lo insegnano la storia e le Fake News. E, oggi, lo insegna anche la pandemia. Ma in che modo?
Tema caldo degli ultimi giorni è il fatto che alcuni numeri sul Covid-19 non fossero corretti. Forse per la difficoltà di reperire con costanza le informazioni e i dati dagli ospedali, forse in maniera intenzionale. Tutto questo nel calderone e nell’insieme di problemi causati dall’emergenza Coronavirus.
Sotto il profilo sociale, infatti, c’è chi rischia in casa, come le donne che subiscono abusi dai mariti (secondo alcuni dati statistici ci sarebbe stato un aumento dei casi). Ma anche persone rimaste senza lavoro, aziende che rischiano il collasso o già condannate a chiudere i battenti. E ultimi ma non meno importanti i paesi che si pensa stiano nascondendo qualcosa non solo ai cittadini, ma al mondo intero. La Cina e il Brasile sono i protagonisti di quest’ultimo tema, con il presidente dello stato sudamericano che potrebbe rappresentare un “problema” internazionale.
La Cina è senz’altro uno dei protagonisti della lotta mediatica legata alla relazione e divulgazione dei dati inerenti al Coronavirus. Questo perchè, secondo alcune ipotesi, il governo cinese potrebbe essersi posto un dubbio amletico: parlare con la massima trasparenza o celare qualcosa per evitare di allarmare i cittadini e il resto del mondo, evitando così ulteriori ripercussioni sull’immagine del Paese?
Che la Cina non sia stata ben vista sotto alcuni punti di vista non c’è dubbio. Sopratutto all’inizio della pandemia: per esempio, in Italia c’è stata una diminuzione evidente della clientela nei ristoranti asiatici.
Non solo, le accuse riguarderebbero anche le ricerche scientifiche svolte nel Paese orientale. Ne hanno parlato start-up, giornali, social. Anche se rimane il dubbio che possano esserci dietro interessi economici e politici. Gli “attacchi”, infatti, arriverebbero principalmente da due antagonisti: Hong Kong e Stati Uniti (CNN).
E questo creerebbe, in effetti, non poca paura: al momento si contano oltre 3 milioni di casi effettivi. E se fossero molti di più? In ogni caso, è certo che il 2020 sarà per sempre l’anno del Coronavirus.
Altro “attore principale” è senz’altro il Brasile. I sospetti che il presidente Jair Bolsonaro voglia nascondere qualcosa sono tanti e troverebbero fondamenta sul licenziamento del ministro della Salute Luiz Henrique Mandetta. Il dottore era noto per le sue qualità, ma è stato sostituito, molto probabilmente per visioni e idee contrastanti a quelle del capo dello Stato. Bolsonaro sembrerebbe considerare il Covid-19 come altri virus di cui abbiamo già gli anticorpi e “minimizzare” il problema: «morirà della gente, è la vita».
Una vicenda che ricorda molto quella di Boris Johnson in Gran Bretagna… e sappiamo quello che è successo! Il rischio di grosse perdite nel Paese sudamericano è molto grande. Nello specifico in rischio è quello di negare la realtà provocando ancora più morti di quanti non ne possa già provocare il Coronavirus. Questo “mentire” di fronte ai fatti, nascondere la realtà, quindi, potrebbe avere cause peggiori di quelle per cui potrebbe averlo fatto la Cina.
A questo punto, qualora le cose non dovessero cambiare, bisognerebbe chiedersi se il Brasile non possa rappresentare un pericolo maggiore. Infatti, quanti italiani viaggiano in Sud America ogni anno? E quanti vengono nel Bel Paese? Al momento le frontiere sono chiuse, ma occorrerà prestare la massima attenzione quando si tornerà alla normalità, con la speranza che esisterà un vaccino. Voi come vi comportereste?
Davide Zaino Pasqualone
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