A “Quarta Repubblica” su Rete 4, il Viceministro del Consiglio ha spiegato che per l’erogazione del reddito di cittadinanza sarebbe ideale utilizzare la tessera sanitaria: a tal proposito, emergono anche nuovi dettagli sugli aventi diritto e sulle modalità di pagamento.
Durante la registrazione di una puntata di Quarta Repubblica su Rete 4, il Viceministro del Consiglio, Luigi Di Maio, ha spiegato che la soluzione più ideale per utilizzare il reddito di cittadinanza sarebbe quello di caricare l’importo attraverso carte di pagamento, come una tessera sanitaria speciale, in modo da evitare qualsiasi scambio di contanti. Ha così dichiarato che «l‘ideale sarebbe usare la tessera sanitaria con chip per l’erogazione del reddito di cittadinanza, ma, nel frattempo, sarà messa su una carta elettronica».
Anche il Viceministro all’Economia, Laura Castelli, in un’intervista per Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato che «Non ci sarà alcuno scambio di denaro: il negoziante riavrà dallo Stato in giornata la cifra spesa dal singolo cittadino».
Il leader del Movimento 5 Stelle ha spiegato, inoltre, che il reddito sarà spendibile solamente in Italia, in modo da essere utilizzato solo negli esercizi commerciali italiani. «Per far crescere l’economia, bisogna limitare al massimo le spese fuori dall’Italia. Avremo un gettito Iva e di Pil superiore alle aspettative».
Saranno circa 6,5 milioni gli italiani, sotto la soglia di povertà, ad aver diritto al reddito di cittadinanza, mentre chi è residente in Italia da meno di dieci anni non ne beneficerà. Si ipotizza che il calcolo per l’accesso al reddito di cittadinanza potrebbe essere legato all’Isee: infatti, per evitare abusi, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha attivato la messa a punto di un piano specifico di controlli.
L’importo del reddito non supererà la somma di 780€ al mese e partirà, probabilmente, da metà marzo o inizio aprile 2019, in modo da poter prima regolare e ottimizzare il lavoro dei centri per l’impiego, fondamentali per una corretta gestione di quella che sarà “la vita” del reddito di cittadinanza del singolo cittadino.
Chi ne usufruirà, infatti, non potrà rifiutare più di tre offerte di lavoro presentate dai centri per l’impiego, dovendo, inoltre, svolgere otto ore lavorative gratuite a settimana nel proprio Comune. A chi pensa a un inevitabile aumento del lavoro in nero con l’attuazione del reddito di cittadinanza, Di Maio risponde: «Questa persona che prende il reddito è impegnata tutto il giorno tra lavoro di pubblica utilità e ore di formazione. Se il sindaco o il centro dell’impiego mi informano che non si presenta, gli tolgo il reddito».
Gianluca Merla
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