Svolta storica per l’Italia grazie alla nuova legge contro il negazionismo (atteggiamento storico-politico che nega un evento storico come il genocidio o un crimine contro l’umanità). La Camera ha, infatti, approvato qualche giorno fa con 237 voti a favore, la proposta di legge rinviata dal Senato che introduce nell’ordinamento giuridico il reato di negazionismo. Come conseguenza di ciò, sarà prevista una pena da due a sei anni di carcere per chi utilizzasse la propaganda, l’istigazione e l’incitamento per negare la Shoah o i crimini di genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.
Si tratta di «una pagina storica della storia parlamentare italiana» ha così tuonato il presidente dell’Unione delle comunità Ebraiche italiane Renzo Gattegna, ringraziando i parlamentari che hanno permesso ciò. Non mancano, però, gli scontri tra i partiti in merito a tale legge: se Forza Italia la definisce una «Norma tecnicamente orribile», il PD da parte propria la considera invece come una norma che «guarda al futuro».
«Con l’approvazione di tale legge, il Parlamento intende contestare una delle forme più sottili della diffamazione razziale e della xenofobia antisemita», ha così ribadito il vicepresidente del gruppo PD della Camera, Chiara Gribando.
Ester Sbona
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