La Regione del Kurdistan è situata nella parte settentrionale dello Stato dell’Iraq, in Medio Oriente. Si tratta di un’entità federale e autonoma riconosciuta a livello internazionale, ma non è ancora uno Stato indipendente. A tale proposito, nel 2005 si tenne un referendum nella Regione dove i curdi (così come sono chiamati gli abitanti del Kurdistan) furono chiamati ad esprimere la loro preferenza tra due quesiti: “voglio che il Kurdistan continui a far parte dell’Iraq“ o “voglio che il Kurdistan non continui a far parte dell’Iraq“. In quell’occasione circa il 99% della popolazione votò a favore dell’indipendenza.
Oggi la situazione politica della Regione continua a riflettere la volontà popolare espressa dal referendum del 2005. Nonostante, infatti, la nuova Costituzione irachena riconosca la Regione del Kurdistan, il governo continua a definire la regione come ″Kurdistan-Iraq″. Lo stesso Primo Ministro, Nechirvan Barzani, sostiene che il desiderio della popolazione curda è quello di costituirsi come Stato, ma «Nessuno ci regalerà l’indipendenza». Barzani è convinto che l’indipendenza del Kurdistan potrà essere raggiunta solo attraverso il dialogo con i Paesi confinanti (in primis la Turchia).
Allo stato attuale, esiste in realtà una porta di dialogo tra i due Paesi. Il Presidente del Kurdistan, Masud Barzani, ha infatti dichiarato di andare d’accordo con il collega turco Erdogan; ma dietro un’apparente amicizia si celano dei forti interessi economici. A tal proposito, tra la Turchia e la Regione del Kurdistan sono in corso degli importanti scambi commerciali bilaterali (soprattutto export di petrolio curdo) che stanno arricchendo entrambi i Paesi. Molti turchi, inoltre, sono andati a lavorare nel Kurdistan iracheno per contribuire alla costruzione dell’elegante aeroporto di Erbil, la capitale della Regione, dove europei e statunitensi posso tranquillamente atterrare senza dove pagare per ottenere il visto.
Il Kurdistan iracheno, oggi, è l’unico Paese del Medio Oriente dove esiste una reale forma di democrazia. Considerando che nel nord dell’Iraq il gruppo terroristico dello Stato Islamico ha già conquistato la città di Mosul, la coalizione internazionale (Germania, Francia e Stati Uniti), che sta sostenendo gli iracheni nella lotta contro i jihadisti e che considera la stessa Turchia uno Stato fondamentale dal punto di vista strategico nella lotta al terrorismo, dovrebbe forse mediare con il governo di Baghdad per accogliere la richiesta di indipendenza del Kurdistan e tentare così di trasformarlo, insieme alla Turchia, in interlocutore di riferimento in Medio Oriente nella lotta internazionale al terrorismo di matrice islamica.
Ester Sbona
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