Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria gli italiani sono stati costretti ad abbandonare le loro abitudini quotidiane, ma in che modo è cambiata la vita al tempo del coronavirus?
L’emergenza Coronavirus ̶ che grava da settimane sulla nostra penisola ̶ ha imposto un cambiamento delle abitudini al popolo italiano . Scuole chiuse, bar e ristoranti con le saracinesche abbassate, divieto di abbraccio, divieto di assembramento in luoghi pubblici e tante altre rinunce. Nelle nostre città tutto sembra essersi spento, al di fuori delle poche attività di prima necessità, prediligendo il mondo virtuale, talvolta tanto stigmatizzato. L’arrivo del virus ha tagliato del tutto la socialità, facendoci rimpiangere le serate con gli amici, le passeggiate al mare, le sciate in montagna o semplicemente lo shopping nel weekend. Si è così passati , in breve tempo, ad adottare nuovi modi di interazione, proprio attraverso i social come Facebook o Instagram, per chattare con gli amici o scambiarsi le foto, le videochiamate tra parenti su Skype, i video tutorial su YouTube per la realizzazione di nuovi piatti.
La svolta innovativa è avvenuta con le classi virtuali ̶ create per non perdere le ore di lezione ̶ che permettono a tutti gli studenti italiani di proseguire con il programma scolastico. Le lezioni online sono state adottate da scuole di qualsiasi grado, al fine di non trascurare l’importanza della comunicazione tra alunni e docenti. Le Università, soprattutto, hanno trasportato la didattica sulle piattaforme di apprendimento online o e-learning, proseguendo con lezioni ed esami, includendo finanche le discussioni di laurea, proprio per non ostacolare il percorso di studi di milioni di universitari . Lo stile di vita ̶ impostoci dal Dpcm emanato dal premier Conte ̶ ci costringe a fare le file davanti ai supermercati, provvisti di mascherine e guanti, e a rispettare la distanza di un metro da chi ci circonda.
A cambiare in maniera improvvisa sono anche le consuetudini lavorative, poiché molti italiani hanno abbandonato gli uffici o le cattedre per lavorare da casa, tramite remoto, con il cosiddetto smart working. In una società fortemente colpita dalla crisi si è così riscoperta l’utilità di internet, che ci permette di proseguire con i nostri impegni giornalieri, a discapito dell’aspetto sociale e umano, considerato fondamentale nel lavoro e nello studio. Il tempo, in questa situazione, sembra essersi fermato, forse per renderci più consapevoli e coscienti della vita che quotidianamente conduciamo.
I genitori stanno riscoprendo il piacere e la gioia di giocare con i propri figli, gli appassionati di cucina hanno ritrovato il gusto di sperimentare nuove ricette, gli amanti della lettura hanno recuperato il tempo per dedicarsi ai libri. Ognuno di noi sta sperimentando un tipo di vita diversa, forse più normale, rispetto ai ritmi stressanti a cui siamo sottoposti ogni giorno.
A fermarsi, però, è anche l’economia che è messa a dura prova, soprattutto nelle città più belle e importanti d’Italia, come Firenze, Roma, Milano e Venezia, che accusano una perdita disastrosa del turismo. Non tutti, però, hanno la possibilità di fermarsi, come medici, infermieri e tutto il personale sanitario, che stanno conducendo una grande battaglia contro il male. Oggi, le abitudini consolidate dovremmo metterle da parte, per agevolare il buon senso e il rispetto nei confronti di chi ci circonda. Siamo chiamati a riflettere sulle nostre azioni e su quello che potrebbero causare, pertanto è necessario rimanere a casa, impiegando il nostro otium forzato per scoprire noi stessi.
Federica Masi
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