Nel corso della scorsa settimana si è tenuto uno degli eventi più attesi dal partito di maggioranza del nostro Paese. A Roma, presso il Circo Massimo, ha avuto luogo la tradizionale kermesse della Gioventù Nazionale legata al partito della premier Meloni, “Fratelli D’Italia”. Atreju ha impegnato la settimana dall’8 al 15 dicembre, periodo pre-natalizio che ha permesso al primo partito della nazione di fare il punto della situazione su quanto accaduto durante l’anno.
L’evento (che può considerarsi anche un momento di autocelebrazione dell’ascesa politica, ma anche personale, di Giorgia Meloni) ha goduto della partecipazioni di moltissimi ospiti. Calato il sipario sulla festa del partito, ripercorriamo gli avvenimenti meritevoli di attenzione.
Atreju è la manifestazione annuale organizzata da Fratelli d’Italia per la celebrazione di Gioventù Nazionale, un tempo chiamata Azione Giovani, sezione giovanile di Alleanza Nazionale. L’attuale premier Giorgia Meloni è stata la prima organizzatrice dell’evento nel lontano 1998, poiché al tempo era una componente di spicco del direttorio romano di Azione Giovani.
Il nome scelto per l’iniziativa, che gode di poca chiarezza espressiva ai più, necessita di una spiegazione che viene fornita dallo stesso sito ufficiale dell’evento. Il nome scelto “vuole incarnare l’esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, la spoglia di valori ed ideali, sino ad appiattirne le esistenze”. Spiegazione suggestiva e fantasiosa che descrive tra le righe la volontà che dovrebbe muovere l’animo dei giovani partecipanti contro le “forze del Nulla”.
L’organizzazione per l’edizione di Atreju 2024 ha scelto lo slogan “La Via Italiana“, per celebrare la parte giovanile del partito, i protagonisti del domani e purtroppo anche dello scandalo della famosa inchiesta Fanpage. Anche in questa occasione le polemiche non sono mancate. Non solo con l’opposizione, ma in modo sgradevole anche con gli addetti alla pubblica informazione.
Purtroppo la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa è stato protagonista di una polemica con un giornalista di “Fanpage”. La testata giornalistica, già in passato artefice di varie inchieste sul partito di maggioranza sopracitate, ha raccontato l’accaduto con riprese video annesse. Atreju, in qualità di evento aperto al pubblico, ben accetta la presenza di giornalisti che presentino una narrazione di quanto accade durante l’evento. In questo caso specifico, però, il presidente del Senato La Russa si è mostrato poco accomodante nel rispondere alla temutissima domanda sull’antifascismo rivoltagli da un giornalista.
Accompagnato dalla scorta di Stato, il presidente del Senato avrebbe chiesto a un bodyguard di allontanare il giornalista con un segno della mano. Successivamente La Russa, forse resosi conto della situazione sconveniente, si è poi avvicinato spontaneamente al giornalista. Si è scusato dicendo di non avere tempo da dedicargli e promettendo di riservargli una lunga intervista personale. Restiamo in attesa di sapere se manterrà la parola data e se la domanda che spesso gli viene rivolta potrà ottenere una risposta.
L’accaduto ha ovviamente attirato l’attenzione degli esponenti dei vari partiti politici. Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi Sinistra ha affermato che la reazione di La Russa “è l’immagine del rapporto che ha l’estrema destra, anche quando riveste alte cariche istituzionali, con la stampa libera“. Il leader di Sinistra Italiana ha continuato “Si comportano come i picchiatori nonostante il vestito buono“.
Il discorso tanto atteso di Giorgia Meloni ha toccato molti temi oggi al centro del dibattito pubblico e ha confermato la sua salda posizione al governo. “Noi arriveremo compatti alla fine del governo e oltre. È normale confrontarsi, altrimenti saremmo un partito unico. Chi spera che qualcuno metta il nostro destino prima della nazione, resterà deluso. Noi siamo qui per deludere la sinistra, è il nostro sport preferito. Molti hanno scommesso sul nostro fallimento e hanno puntato sul cavallo sbagliato. L’Italia torna a essere un modello“, ha poi aggiunto. Parole che hanno generato numerose standing ovation da parte del pubblico.
La premier e leader del partito di Fratelli d’Italia non ha poi perso l’occasione di ringraziare la sorella per l’organizzazione dell’evento. Con un tono di non troppo velato e pungente sarcasmo ha affermato: “Grazie ad Arianna, che tra la nomina di un astronauta e di un amministratore delegato di una multinazionale, tra la foga di dover piazzare amicizie e parenti, persino gente che non conosce, in ogni anfratto dello Stato italiano, ha trovato pure il tempo di organizzare Atreju“.
Moltissimi i temi trattati, tra cui senza dubbio quello più scottante riguarda i centri di accoglienza dei migranti in Albania. La questione è al centro del dibattito già da tempo e Meloni sembra tirare dritta per la propria strada, affermando: “Abbiate fiducia, i centri in Albania funzioneranno, dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano. Funzioneranno perché io voglio combattere la mafia e chiedo a tutto lo Stato italiano e a tutte le persone perbene di aiutarmi a combattere la mafia del mare”.
Proprio su questo tema, nei giorni passati, la premier è stata duramente attaccata dall’opposizione che considera la spesa per i centri di accoglienza in Albania inutile per la situazione italiana. La stessa Schlein ha visitato di persona i centri a Gjadër e ha mosso moltissime critiche alla decisione portata avanti dalla maggioranza. Il governo conferma che non si tratterebbe di un costo aggiuntivo, ma di un modo per risparmiare sulle spese per l’immigrazione nel territorio italiano.
La segretaria del Partito Democratico ritiene che il progetto sia uno spreco per le risorse del paese e che “viola i diritti fondamentali delle persone e infrange le leggi italiane ed europee”. Schlein, inoltre, ha affermato come le medesime risorse finanziarie avrebbero potuto essere utilizzate ad esempio per creare 50.000 nuovi posti in asili nido, assumere 7.000 insegnanti o 6.000 infermieri per cinque anni.
Dal palco della propria festa Meloni ha attaccato duramente l’avversaria politica: “Preferisce l’esibizione su un palco con J-Ax o un balletto sui carri del gay pride”. L’attacco politico della premier è stata visto anche come un attacco nei confronti della comunità LGBTQIA+, in quanto denigrerebbe apertamente l’impegno della collega in Parlamento per i diritti della comunità.
Schlein ha risposto alle frecciatine della premier sul maxi palco di Atreju tramite i canali social scrivendo “il comizio di Giorgia Meloni ad Atreju è la fotografia di una destra ormai arroccata tra il palazzo e la festa di partito, lontana dal paese reale. Questo governo preferisce celebrare se stesso invece di affrontare le sfide che milioni di cittadini vivono quotidianamente”.
Giuseppe Conte, reduce dalla vittoria interna al Movimento Cinque Stelle ai danni di Grillo, ha partecipato personalmente ad Atreju. Intervistato da Mario Sechi, ha affermato di aver accettato l’invito ad Atreju prima dei sondaggi riguardanti la situazione del M5S e, rivolgendosi al pubblico, ha dichiarato: “Sentitevi liberi di esprimere il vostro dissenso, sarebbe strano se me ne andassi senza ricevere nemmeno un fischio”.
Conte si è dichiarato lontanissimo da una possibile collaborazione con il Pd, portando avanti un discorso alquanto contradditorio per il suo stesso elettorato. Ha toccato il tema recentissimo degli aumenti sul salario dei ministri da parte del governo contro gli aumenti mancati alle pensioni, ma lasciando molti punti in sospeso sulla sua posizione politica attuale.
Fonte foto in evidenza: Point
Alessia La Porta
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che le ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?