SEUL – La Corea del Sud creerà un’unità speciale per eliminare il leader nordcoreano Kim Jong-Un. È questa la notizia lanciata da Song Young-moo, ministro della Difesa sudcoreano, all’indomani dell’ultimo test nucleare della Corea del Nord. Seguendo la lunga analisi proposta dal New York Times, tale unità speciale verrà istituita entro la fine dell’anno e farà parte di un piano più ampio per la difesa contro le minacce provenienti dalla dittatura di Pyongyang.
L’unità speciale prenderà il nome di Decapitation Unit, letteralmente “Unità della Decapitazione”. Tuttavia, il suo compito principale sarà quello di spaventare il dittatore nordcoreano. «Il miglior deterrente che abbiamo è spaventare Kim Jong-un e fargli credere che la sua vita sia in pericolo» ha commentato al NYT Shin Won-sik, ex generale sudcoreano, attualmente in pensione. Secondo alcune indiscrezioni, l’unità dovrebbe essere composta da circa 3.000 elementi, da cui prende il nome di Spartans 3000.
Perché, però, lo scopo principale della Decapitation Unit sarebbe quello di spaventare il regime della Corea del Nord? La Corea del Sud non dispone di una bomba atomica e, da decenni, oltre al supporto americano, cerca di difendersi e di contrastare i nordcoreani con numerose tattiche intimidatorie. «Non possiamo fare affidamento solo sui nostri alleati», disse Young-moo il 15 agosto scorso. «Quando si tratta di questioni che riguardano la nostra penisola, il nostro paese deve prendere l’iniziativa e risolverle».
Secondo il NYT, attualmente la Corea del Sud ha a disposizione tre piani di azione per una futura guerra: il primo consiste in un attacco preventivo verso la Corea del Nord; il secondo riguarda l’abbattimento di tutti i missili stanziati lungo il confine; il terzo mira a distruggere tutti gli edifici dove si suppone sia nascosto Kim Jong-Un. «Ora abbiamo missili balistici in grado di distruggere i bunker sotterranei dove potrebbe nascondersi Kim Jong-un» ha aggiunto l’ex generale Shin nella sua intervista al NYT. «Possiamo instillare in loro la stessa paura provocata da un’arma nucleare, senza che ne abbiamo una. Nel sistema di vita medievale della Corea del Nord, la vita di Kim Jong-un ha lo stesso valore di centinaia di migliaia di vite di comuni cittadini, che sarebbero minacciate con un attacco atomico».
L’istituzione di un’unità speciale per eliminare il dittatore nordcoreano, tuttavia, non ha ottimi precedenti. In particolare, l’ultima volta che ciò avvenne, fu un totale fallimento. Dopo che la Corea del Nord tentò di assassinare l’allora presidente sudcoreano Park Chung-hee nel gennaio del 1968, come riportato da TPI, venne creata l’Unità 684, per volontà proprio del presidente della Corea del Sud. Vennero assoldati 31 civili tra giovani disoccupati ed ex carcerati, con la promessa di ricevere denaro e lavoro.
L’Unità venne mandata sull’isola di Silmido, al largo delle coste sudcoreane, dove venne duramente addestrata. Solo durante gli addestramenti, persero la vita sette soldati. Alla fine, il progetto fu accantonato. Il 23 agosto del 1971, l’Unità 684, ancora presente sull’isola, si ribellò per ragioni non del tutto chiare. Dopo aver ucciso tutti gli addestratori, tornarono sulla terra ferma, dove presero un pullman per andare a Seul. Lungo il tragitto vennero intercettati dall’esercito sudcoreano: 20 membri dell’unità si fecero esplodere, mentre i restanti vennero arrestati e condannati a morte.
La Corea del Sud è pronta a creare una nuova unità speciale, anche se i precedenti non sono a favore di questa decisione. Tutto questo sotto l’occhio degli Stati Uniti, sempre attenti a monitorare l’evoluzione della situazione.
Marco Razzini
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