Oggi si è tenuta l’ultima udienza del processo per gli attentati che avevano avuto luogo il 13 novembre 2015, tra il Bataclan e lo Stade de France, rivendicati dall’ISIS: quella notte morirono 130 persone, fra cui Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana, e ci furono 350 feriti. L’unico membro del commando terroristico sopravvissuto, Salah Abdeslam, 32 anni, si era inizialmente proclamato «combattente dello Stato islamico» nel primo giorno di udienza del processo, successivamente ha chiesto scusa e posto le condoglianze alle famiglie delle vittime. Si è trattato del processo più lungo dal Dopoguerra in Francia: 148 giornate di udienza.
Durante il processo per la strage del Bataclan, la linea difensiva di Abdeslam è stata quella di dichiarare di aver rinunciato ad azionare la propria cintura esplosiva in un bar sulle pendici di Montmratre a Parigi, definendolo gesto di umanità. Ha inoltre dichiarato di avere sbagliato, ma di non ritenersi un assassino, di fronte alla Corte d’Assise speciale: «È vero, ho commesso errori, ma non sono un assassino, non sono un killer, se mi condannate per omicidio, commettereste un’ingiustizia». La procura antiterrorismo, invece, ha sottolineato come dal contegno tenuto dall’imputato nel corso del processo si potesse desumere una precisa volontà di minimizzare i fatti, non denotando inoltre serio pentimento: era stata quindi chiesto l’ergastolo a vita senza possibilità di ricorso. La Corte ha deciso di condannare Abdeslam all’ergastolo senza condizionale, per tentato omicidio, attività terroristica e possesso illegale di armi. Si tratta dell’epilogo di una vicenda che ha scosso profondamente la società nel 2015, e la decisione della Corte rappresenta di conseguenza una delle condanne più gravi erogate in Francia, definita “morte sociale”; finora era stata riservata soltanto a quattro imputati nella storia moderna francese.
Stefania Piva
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È nata e vive a Milano, laureata in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, praticante avvocato presso l’Avvocatura dello Stato di Brescia. Da sempre appassionata di politica e giornalismo, ha scritto in precedenza per il giornale locale ABC Milano. Ama il trekking in alta montagna ed esplorare i fondali marini per districarsi fra lo stress cittadino e le udienze in tribunale!