Il governo Meloni approverà oggi il Decreto Bollette, con l’obiettivo di contenere i rincari di elettricità e gas per famiglie e imprese. I dati di Arera evidenziano che il passaggio al mercato libero ha comportato aumenti fino a 200 euro per il servizio tutelato e 300 euro per il servizio a tutele graduali. Per contrastare questi rincari, il nuovo bonus previsto dal decreto sarà di 200 euro (annui).
Il nuovo Decreto Bollette ha una dotazione di 3 miliardi di euro e prevede un meccanismo a scaglioni. Il tetto ISEE per accedere all’agevolazione sarà innalzato a 25.000 euro. Per le fasce di Isee più basse, ovvero chi ha fino a 9.530 euro di Isee, il bonus nuovo si sommerà agli altri 200 già percepiti del bonus attuale mentre coloro che hanno un Isee che va da 9.530 a 25.000, riceveranno solo il nuovo contributo.
Anche le aziende beneficeranno di misure di sostegno, con un totale di 1,3 miliardi di euro stanziati: 600 milioni per le imprese energivore e 700 milioni per le PMI.
Gli aiuti avranno una durata di tre mesi, in attesa di una riduzione del prezzo dell’energia, prevista per l’estate anche in seguito a possibili sviluppi positivi della situazione geopolitica in Ucraina. Il decreto mira a garantire supporto a circa 8 milioni di famiglie, come confermato da Armando Siri, consigliere economico del vicepremier Matteo Salvini.
Il governo ha deciso di introdurre bollette standardizzate per i clienti vulnerabili, con l’obiettivo di rendere più trasparente la fatturazione e impedire l’inserimento di voci che possano ridurre l’efficacia degli aiuti. Saranno inoltre intensificati i controlli e le sanzioni contro gli operatori che adottano pratiche scorrette. Uno dei problemi principali del mercato libero è infatti la scarsa trasparenza delle offerte. Tra gennaio e giugno 2024 non ci sono state offerte più convenienti del mercato tutelato, eppure oltre 662.000 famiglie sono passate al mercato libero. Spesso, a causa di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevoli e venditori aggressivi.
La liberalizzazione del mercato dell’energia, anziché portare benefici, ha finora generato un aumento delle tariffe. I dati di novembre 2024 indicano che le tariffe del mercato libero sono più alte di 10 centesimi al kWh rispetto alla maggior tutela, passando da 0,25 euro/kWh a 0,35 euro/kWh.
Coloro che non hanno scelto un fornitore nel mercato libero sono stati inseriti nel Servizio a Tutele Graduali (STG), con tariffe inferiori di 15 centesimi al kWh rispetto al libero mercato. Su base annua, ciò significa un risparmio di 200 euro nel tutelato e 300 euro nel STG per un utente con un consumo annuo di 2.000 kWh.
Anche per il gas si registra una situazione simile. A febbraio 2025, per un cliente domestico a Milano con 1.400 Smc di consumo annuo, solo il 4,5% delle offerte del mercato libero risultava più conveniente del servizio tutelato. Per le offerte a prezzo variabile, la percentuale scende addirittura all’1,4%. Secondo Assium, l’associazione degli utility manager, oltre 1,2 milioni di famiglie sono passate al mercato libero per l’energia elettrica nell’ultimo anno, trovandosi a pagare tariffe mediamente più alte dell’80% rispetto al STG e del 44% rispetto alla tutela per i vulnerabili.
Secondo Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo, i consumatori devono essere consapevoli che il mercato libero dell’energia non è come quello della telefonia. Per risparmiare, le alternative sono: ridurre i consumi energetici, investire in impianti di autoproduzione di energia, come il fotovoltaico, o ancora rientrare nel Servizio a Tutele Graduali entro il 30 giugno, per chi ne ha i requisiti. Con l’entrata in vigore del Decreto Bollette, il governo punta a mitigare gli effetti dei rincari e a rendere il mercato dell’energia più equo e trasparente.
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