L‘argomento principale di questi giorni è senz’altro la guerra scatenatasi da Putin in territorio ucraino. Sembra quasi come se il leader russo aspettasse che l’argomento COVID 19 si dissolvesse in parte. Dopo due anni di continui servizi su questa minaccia invisibile che ha steso il mondo intero. E che ormai sembra giungere al capolinea, o almeno si spera.
Erano giorni che le tensioni tra Stati Uniti e Russia aumentavano. Il desiderio di Putin non deve essere contrastato, anzi deve essere realizzato ad ogni costo. E cioè che la NATO non deve mettere piede nei territori dell’ex Unione Sovietica. Come se alcuni territori ex sovietici non possano ragionare secondo la loro indipendenza. E debbano dar conto al volere di Putin, il maggior esponente russo.
Il problema etico non è NATO si o NATO no. Qui si parla della libertà di uno Stato indipendente. Uno Stato che ha una propria Repubblica. Un proprio cervello. E di conseguenza dovrebbe avere il suo libero arbitrio. Ed è questo che vuole l’Ucraina. Ed è per questo che il partito di centro destra ucraino è diverso da quelli del resto d’Europa, Italia compresa.
Un partito di centro destra ucraino che combatte per la libertà dai vincoli russi. Un partito di centro destra che vuole entrare nell’Unione Europea per sognare un futuro migliore. Anche se le cose rimanessero le stesse. Ma senza la presenza della Russia nel proprio paese. Ed è qui che nasce il nazionalismo ucraino. Per dare voce alla propria libertà di agire come si vuole. Ed è purtroppo anche per questo che i militanti dell’estrema destra ucraina siano gran parte criminali e mafiosi seguendo un proprio codice anarchico.
E difatti l’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy milita nel patrito di centro Servitore del Popolo, definito sia di centro destra che di centro sinistra.
LA VOCE DI SPORTIVI, ATTORI E ARTISTI E NON SOLO
La Russia è da sempre vista come Putin il comandante di una setta e gli abitanti suoi adepti. Invece, a quanto pare, non è proprio così. Le voci dei cittadini russi seppur in minoranza si fanno sentire. Tante le proteste nelle principali città russe. E tanti sono quelli fermati dalle forze dell’ordine russe.
Le voci grosse che non possono essere strozzate in gola giungono dallo sport. Dal calcio con Fëdor Smolov, calciatore russo che in un post su Instagram ha scritto un’evidente no alla guerra. Dall’ex pallavolista russa Ekaterina Gamova, che esprime tutta la vergogna che sta provando in questo momento ad essere russa. L’amarezza delle possibili sanzioni che la Russia potrebbe ricevere in tutte le manifestazioni del mondo. E chiede scusa all’Ucraina e a tutto il mondo per il comportamento della propria nazione. Dicendo anche che in Russia sono molti ad essere contrari a questa invasione.
I tennisti Daniil Medvedev e Andrej Rublëv i quali esprimono il loro dissenso su questa guerra. Noi tennisti siamo per la pace, ha detto il classe ’96 e nuovo numero uno al mondo nella classifica ATP, Medvedev. Il messaggio di Rublëv, invece, è un no alla guerra scritto sulla videocamera in mondovisione.
Anche Roman Abramovich si dice contrariato a questa guerra. Lascia la sua gestione del Chelsea dopo quasi vent’anni.
Anche l’attore Danila Kozlovsky conosciuto in Italia per Vikings si dice contrario. Così come le cantanti liriche Valentina Pluzhnikova e Anna Netrebko, tra l’altro molto vicina a Putin.
La voce della ribellione arriva anche dalla musica e dallo spettacolo: la rockstar Zemfira Ramazanova e la presentatrice Anastasia Ivleev.
La notizia paradossale riguarda al fatto che le voci più insistenti arrivino proprio da chi è vicino al Cremlino. La figlia del portavoce del Cremlino Dmitriy Peskov, Lisa Peskova. E dalla figlia di Boris Eltsin, predecessore di Putin,Tatiana Yumasheva, la quale il padre stravedeva per l’attuale presidente russo.
Fonte: Secolo d’Italia
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.