Sarebbero morti di fame e di freddo le vittime dell’ennesima tragedia dell’immigrazione avvenuta nel Canale di Sicilia.
Otto cadaveri (5 uomini e 3 donne, una delle quali incinta) sono stati trovati su un barcone soccorso ieri sera da una motovedetta della Guardia costiera a 42 miglia da Lampedusa, in acque Sar Maltesi.
Altre due vittime, tra cui un neonato, sarebbero annegate in mare. I superstiti hanno raccontato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, la notte di sabato scorso dopo essere stati per mesi rinchiusi in una safe house di Mahdia. Durante la traversata, un neonato di appena 4 mesi e un giovane sarebbero caduti
in mare annegando.
Straziante il racconto di chi ha assistito alla scena. Una giovane mamma ha perso i sensi
ed è morta, mentre il bimbo che stringeva fra le braccia è finito in acqua annegando.
Stessa sorte è toccata a un giovane che era svenuto.
A ricostruire la tragedia sono stati i 42 superstiti (uno è minorenne), visibilmente sotto choc: hanno raccontato che non mangiavano da giorni e che avevano anche finito l’acqua.
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