Il 31 gennaio del 2015 Sergio Mattarella saliva per la prima volta al Quirinale in qualità di dodicesimo Presidente della Repubblica italiana. Sono passati ben 10 anni e adesso Mattarella sta affrontando il suo secondo mandato.
Sergio Mattarella, nato a Palermo il 23 luglio del 1941, ha mostrato spirito politico già durante il proprio periodo dell’università, a seguito del quale si laureò in giurisprudenza presso la “Sapienza” di Roma. La sua ascesa politica continuò di pari passo con la carriera dell’avvocatura e ricoprì vari incarichi istituzionali. Il suo interesse civico e politico si accese ulteriormente a seguito all’assassinio nel 1980 del fratello Piersanti Mattarella per mano di Cosa Nostra.
Fu prima deputato per la circoscrizione della Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare Italiano, per il partito centrista riformista “La Margherita” e infine per il PD. Svariate volte nel corso della sua carriera politica ha ricoperto vari ministeri, fino ad arrivare all’elezione a Capo di Stato nel 2015. Nonostante la sua volontà di ritirarsi dalla scena politica, fu rieletto nel 2022. Ad oggi è il Capo di Stato più duraturo della storia della Repubblica italiana, ha infatti pronunciato ben 10 discorsi di fine anno rivolti al popolo italiano.
Fino al 2008 ricoprì vari ruoli in parlamento in qualità di deputato e di ministro nei vari governi succedutosi. In seguito, dal 20011 fino al 2015, vien eletto giudice della Corte Costituzionale. In qualità di giudice ricoprì l’incarico di relatore id ben 39 sentenze e giudicò incostituzionale la legge elettorale detta Porcellorum. Proposta nel 2005 da Calderoli, ha trovato applicazione per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica nel 2006, 2008 e 2013. Fu giudicata illegittima nel 2014 e abrogata nel 2017 in favore della legge elettorale Rosatellum. Il peso politico di Mattarella non si spense una volta uscito dal Parlamento, ma continuò in funzione di giudice e, come ben sappiamo, lo ha condotto fino al Quirinale.
Quando nel 2013 vi furono le elezioni per il Presidente della Repubblica, il suo nome fu incluso insieme ad altri due nomi proposti da Pier Luigi Bersani, al tempo segretario del PD. Mattarella venne poi scartato per poter confermare la rielezione di Giorgio Napolitano, già Presidente della Repubblica nel mandato del 2006. In seguito alle dimissioni di Napolitano, si considerò subito Mattarella uno dei possibili candidati validi, essendo già stato presente nella rosa dei nomi alle elezioni precedenti.
La sua carriera ha raggiunto il culmine proprio nel 2015 quando con 665 voti salì al Quirinale. Ha visto lo svolgimento e lo stravolgimento di ben 5 governi in questi 10 anni e ha vissuto il peso di sorreggere lo stato durante la crisi pandemica.
Il suo discorso di insediamento nell’ormai lontano 2015 aveva già mostrato l’indole di un presidente che si definiva un “giudice imparziale”. Le sue parole pubbliche dopo l’insediamento: “Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione. E’ una immagine efficace. All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere, e sarà, imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza.”. Il suo discorso verteva su temi che ancora oggi si presentano come attuali, parlando largamente di uguaglianza, democrazia e impegno all’Unione Europea. Aveva definitivo la mafia “un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.”
Mattarella ha dovuto affrontare in prima persona la crisi nata dallo scoppio dell’emergenza pandemica e ha rappresentato una figura di fiducia per il popolo italiano. Proprio questo senso di fiducia e responsabilità gli valse la seconda elezione nel 2022, nonostante avesse espresso la volontà di ritirarsi. Diventarono virali sui social alcuni spezzoni del backstage dei video realizzati durante la pandemia per rassicurare il Paese e invitare al rispetto delle regole imposte dal governo Conte per la salute pubblica. Le scene diventate virali hanno contribuito ad avvicinare il presidente al popolo, mostrando vicinanza e normalità. Mattarella rimane uno dei presidenti più amati, che ha saputo reagire in maniera calma e controllata alle sfide che negli anni ha dovuto affrontare.
In moltissime occasioni in questi dieci anni di presidenza, Mattarella ha accolto al Quirinale sportivi di varie categorie. Indimenticabile la visita della nazionale azzurra accolta nel 2020 al Quirinale per festeggiare la vittoria a Wembley. Anche in occasione delle due olimpiadi Matterella ha mostrato grande interesse, per i traguardi raggiunti dagli sportivi. In occasione delle Olimpiadi a Parigi del 2024 il Presidente ha affermato rivolgendosi ai protagonisti italiani “Alle Olimpiadi porterete un messaggio di pace contro l’ottusità di scatena guerre”
Indimenticabile il virale abbraccio scambiatosi con Gianmarco Tamberi durante gli Europei di Atletica tenutisi a Roma nel giugno del 2024. L’altista italiano ha conquistato la medaglia d’oro con un salto di 2,37 metri, decretando un nuovo record. In seguito alla vittoria lo sportivo ha raggiunto sugli spalti il Presidente Mattarella con il tricolore appoggiato sulle spalle per festeggiare con un abbraccio. Il Presindente ha mostrato grande entusiasmo a tal punto che lui stesso ha affermato: “Ho infranto il protocollo tornando all’Olimpico, ma ne è valsa la pena“. Un atto che potrebbe sembrare poco istituzionale per una figura del suo calibro, ma che rappresenta l’ennesimo indizio di un Presidente vicino al popolo.
Moltissime critiche in negativo ha attirato invece il tennista Sinner che, reduce dalla vittoria in Australia di soli pochi giorni fa, ha deciso di non accettare l’invito del Presidente.
Fonte foto in evidenza: Point
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Nata a Taormina nel 2001 sotto il segno del toro che le ha conferito tanta pigrizia, ma anche caparbietà. Amante di tutto ciò che c’è di bello al mondo e delle belle lettere, dopo la maturità classica si è iscritta alla facoltà di lettere a Catania. Ha sin da piccola amato leggere e scrivere, passioni di cui non può fare a meno tanto da sperare un giorno di farne un lavoro. Sogna spesso troppo in grande, ma d’altronde, audantes fortuna iuvat, o no?