Il 25 settembre si avvicina e, ancora una volta, un elettore su 10 non potrà votare agevolmente in quanto lontano dal proprio comune di residenza. Chi potrà si metterà in viaggio per esercitare il proprio diritto di voto… e, per chi non se lo potrà permettere, Flixbus ha pensato a una possibile soluzione.
Flixbus, leader nel campo dei trasporti extraurbani, vuole permettere a tutti gli studenti e lavoratori fuori sede, impossibilitati a raggiungere i seggi per motivi economici, di votare. Ecco perché ha deciso di rimborsare tutti i viaggi effettuati tra lunedì 19 settembre e domenica 25 settembre verso il comune di residenza. L’iniziativa si chiama #IoVoglioVotare e ne potranno beneficiare tutti coloro che studiano o lavorano fuori dal proprio comune di residenza, in Italia o all’estero. Il rimborso (che ammonterà all’importo speso per il viaggio di andata) sarà effettuato tramite voucher.
Per beneficiare dell’iniziativa occorrerà inviare una mail a iovogliovotare@flixbus.it entro il 25 settembre, allegando foto della tessera elettorale, del documento di identità e del biglietto Flixbus in questione. Dopo aver completato la procedura si riceverà un voucher dell’importo speso, valido dal 25 settembre al 30 novembre 2022 e dall’11 gennaio al 31 marzo 2023 verso tutte le destinazioni Flixbus.
Flixbus non è stata l’unica azienda di trasporti a preoccuparsi della situazione. Anche Trenitalia, Italo, Ita (ex Alitalia), e Grimaldi Lines hanno lanciato le tariffe agevolate per consentire ai fuori sede di tornare a casa per votare. Le tariffe vanno che vanno dal 25% al 70% di sconto sul prezzo dei biglietti.
L’Italia è uno dei pochissimi paesi europei a non aver ancora fatto fronte a questo gravissimo buco legislativo che coinvolge quasi 5 milioni di studenti e lavoratori. Una fascia ampissima – più del 10% dell’elettorato totale – che passa ancora in sordina. Ad esserne coinvolti sono soprattutto i giovani di età compresa dai 18 e 35 anni, la maggior parte dei quali sono studenti.I giovani – il futuro del nostro paese – si sentono ignorati, messi subdolamente a tacere e privati di un diritto fondamentale. A rendere ancora più paradossale la situazione è il fatto che dall’estero si possa votare per corrispondenza, mentre in Italia, da un comune diverso dal proprio, no.
Le opzioni sono tante: delega al voto come in Francia, voto anticipato come in Norvegia o voto elettronico come in Estonia. Quest’ultima opzione è una delle più gettonate, in quanto è già stata sperimentata con il referendum sulla cannabis, al quale è stato possibile votare tramite SPID.
Sebbene le proposte di legge in merito non siano mancate in questi anni, ci troviamo di nuovo a ridosso delle elezioni politiche senza aver trovato una soluzione a questo problema. Tuttavia, i programmi politici di quest’anno fanno ben sperare: la maggior parte dei partiti ha incluso questa issue nei propri programmi. Primo tra tutti il PD che, oltre a voler abbassare l’età minima per votare a 16 anni, intende proporre una nuova legge di voto per i fuori sede. A seguire il M5S di Giuseppe Conte, che vuole introdurre il voto anticipato per tutti i cittadini, continuando intanto a lavorare per il certificato elettorale digitale. Sulla stessa onda anche le coalizioni Azione-ItaliaViva e Verdi-Sinistra Italiana e +Europa, che ha già lanciato una raccolta firme. Non c’è invece nessuna traccia dell’argomento all’interno dei programmi di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Alice Maria Reale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.