CATANIA – Se ci aspettava che la fase 2 potesse essere cosa facile, non è così. Lo dimostra la querelle sfociata per l’apertura della metropolitana, al momento con le saracinesche abbassate dallo scorso 13 marzo.
«Le ultime restrizioni imposte dai provvedimenti Governativi circa il distanziamento che deve tenersi sui mezzi pubblici da un lato, com’è giusto che sia, tendono a evitare la possibilità di contagio fra gli utenti, dall’altro, limita in maniera significativa la capienza degli stessi, rendendo alquanto insufficiente l’offerta di trasporto. Soprattutto, non appena fase 2 entrerà a pieno regime».
Sono queste le parole del segretario regionale Fast Confsal, Giovanni Lo Schiavo, che fa eco alle preoccupazioni del presidente dell’Azienda Municipale Trasporti, Giacomo Bellavia: «Il rischio che si possano creare assembramenti ingestibili a causa della poca utenza che potrà usufruire del servizio è un problema che si ripercuoterà sulla città non solo dal punto di vista societario, ma anche sanitario. Perplessità mostrate dal numero uno di Amt e anche dalle Associazioni Datoriali di categoria ASSTRA e AGENS, che si sono già rivolte al Ministero delle Infrastrutture».
«Per questa ragione – continua Lo Schiavo – riteniamo quanto mai utile e funzionale la riapertura della metropolitana».
«In tal senso – conclude – abbiamo già inoltrato formale istanza al direttore generale della Circumetnea, affinché la il servizio possa al più presto ripartire, in modo tale da garantire ulteriore mobilità alla città e alleggerire il peso di cui è chiamata a farsi carico l’Amt».
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