Il 9 aprile 2018 il social network creato da Mark Zuckemberg renderà noti i profili dei suoi utenti coinvolti nello scandalo di Cambridge Analytica. In Italia dei 31 milioni di iscritti, si stimano 214.134 profili coinvolti.
Da lunedì prossimo accedendo al proprio account di Facebook, sarà possibile visualizzare nella parte superiore del nostro news feed un link in grado di indirizzarci alle app con le quali direttamente o indirettamente abbiamo condiviso le nostre informazioni. Così come riportato da The post Internazionale, ha riferito Mike Schoepfer, chief technology officier di Facebook. L’uomo in un post ufficiale avrebbe finalmente rivelato anche la cifra esatta dei profili social coinvolti nello scandalo: 87 milioni contro i 50 ritenuti inizialmente. Inoltre, alle persone coinvolte sarà comunicato su Facebook, quali informazioni potrebbero essere state illegalmente condivise con Cambridge Analytica.
Nel nostro Paese la violazione dei dati sarebbe stata frutto dell’app ideata da Alexander Kogan Thisisyourdigitallife, inizialmente scaricata da 57 utenti. La società avendo accesso ai dati dei suoi utenti, li avrebbe scaricati per fornirli in seguito a Cambridge Anlaytica e avendo accesso anche alle relative amicizie social degli utenti avrebbe velocemente moltiplicato i suoi introiti fino a coinvolgere 214.134 utenti. Dei profili violati la maggior parte, oltre 70 milioni, apparterebbero ad utenti statunitensi. A seguito l’Indonesia con 1,09 mln, il Regno Unito con 1,07 mln, il Messico con 700mila ed il Canada con 622mila.
Mark Zuckemberg, invece in una dichiarazione pubblica avrebbe ammesso i suoi errori, annunciando per il futuro un netto taglio dei dati a disposizione degli sviluppatori di prodotti digitali collegati a Facebook. Anche alcune funzioni del social network cambieranno. Presto non sarà più possibile cercare profili utilizzando email e numero di telefono e non verranno più archiviati i dati sugli sms e le telefonate effettuate tramite l’app di messaggistica messenger. Ad oggi per lo scandalo di Cambridge Analityca l’azienda di Zuckemberg rischia multe pari a 40mila dollari al giorno per ogni violazione per mano delle misure adottate dalla Federal Trade Commission dal 2011.
Zuckemberg ha poi ribadito il suo ruolo all’interno della sede di Menlo Park :«Sono ancora io la persona migliore per gestire Facebook. Si fanno degli errori e si impara lungo la strada. Ammetto che non ci siamo resi conto a sufficienza di quali fossero le nostre responsabilità». Entro la fine dell’anno 20 mila utenti saranno impiegati nella messa in sicurezza del social contro le violazioni di privacy, fake news o hate speeches.
Diana Avendaño Grassini
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