Che i social network, oggi, siano visti come manipolatori dell’opinione pubblica su qualsivoglia argomento, è pensiero piuttosto comune. Nel senso che alcuni, addirittura, li evitano per sfuggire a quella miriade di fake-news che circolano, costantemente, su di essi. Fra questi, a spiccare particolarmente è Facebook: non a caso, la piattaforma di Mark Zuckerberg ha deciso, di conseguenza, di mettere in pratica tutta una serie di norme affinché notizie false, o inneggianti all’odio e al razzismo, non circolino neanche per scherzo. E in procinto delle elezioni americane, a causa proprio di queste accuse, faccia-libro ha preso una drastica decisione.
Come riportato da Fortuneita, per via del fatto che, insieme agli altri social, spesso assumono (indirettamente o meno) un’enorme responsabilità nell’influenzare un’opinione – o comunque, le intenzioni di voto a delle, appunto, elezioni –, nel bel mentre di quelle americane, Facebook chiederà ai suoi utenti di disattivare i loro profili, anche Instagram, pagandogli, nondimeno, una certa somma perché ciò avvenga. E sulla sua pagina Twitter, la ricercatrice della Silicon Valley, Elizabeth Dwoskin, ha richiesto ai suoi utenti quanto, possibilmente, vorrebbero essere retribuiti per questa chiusura provvisoria; il tutto, con tre scelte a disposizione: 10, 15 o 20 dollari.
Nel caso di Trump, sia Facebook che Twitter, da quando è stato eletto, hanno cercato, e stanno cercando, in tutti i modi di contenerne i post non di rado celebranti un certo tipo di violenza; a tal punto, infatti, da aver spinto l’attuale presidente a chiedere ai suoi eventuali elettori di votare due volte, anche tramite televisione, costringendo il consiglio statale a precisare che sarà scoraggiata – nonché, vietata – qualsiasi forma di insubordinazione anche al livello di voto. Riuscirà Facebook, quindi, a sottrarsi alle continue calunnie che gravano su di esso? Nello specifico, non lo sappiamo, ma se partisse, innanzitutto, dall’evitare una certa “ipocrisia di facciata” che alcuni suoi utenti non mancano di mostrare, probabilmente, si smetterebbe anche di denigrarlo, non solo di evitarlo.
Anastasia Gambera
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.