Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato una tregua di tre giorni in Ucraina, che durerà dalla mezzanotte tra il 7 e l’8 maggio fino alla mezzanotte tra il 10 e l’11 maggio. L’annuncio, fatto in occasione dell’80esima Giornata della Vittoria, segna una sospensione delle operazioni militari da parte russa. Tuttavia, il Cremlino ha avvertito che se l’Ucraina violerà il cessate il fuoco, le forze russe risponderanno con azioni adeguate.
Kiev, tuttavia, non si accontenta di una tregua limitata e ha rilanciato, chiedendo una sospensione globale delle ostilità per almeno 30 giorni. Il ministro degli Esteri ucraino, Andriï Sybiga, ha twittato che se la Russia desidera davvero la pace, deve cessare il fuoco immediatamente, senza aspettare il 8 maggio. Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato l’idea di una tregua temporanea, esprimendo la sua frustrazione per la situazione e insistendo per un cessate il fuoco permanente.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ribadito che il riconoscimento internazionale dell’annessione delle regioni ucraine di Crimea, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia è un “imperativo” per Mosca. Lavrov ha anche esortato Kiev a rimuovere il bando sui negoziati con la Russia, sostenendo che senza questo passo non ci potrà essere una ripresa del dialogo. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha confermato che l’operazione militare russa proseguirà, ma Mosca è pronta a negoziare senza precondizioni.
Nel frattempo, Putin ha elogiato l’intervento delle forze nordcoreane nella regione di Kursk, recentemente teatro di scontri tra le forze ucraine e russe. Zelensky ha confermato che le forze ucraine stanno ancora operando nelle regioni di Kursk e Belgorod, in territorio russo. La Cina, infine, ha scelto di non commentare l’impiego di soldati nordcoreani nella difesa di Kursk, ribadendo la sua posizione neutrale sulla crisi ucraina.
Fonte Immagine in Evidenza: adnkronos.com
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