Fanno il giro del mondo, le parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dichiarate ai media dall’Air Force One mentre si recava a New Orleans (Louisiana) per assistere al Super Bowl: “Sono impegnato a comprare e possedere Gaza. Per quanto riguarda la ricostruzione, possiamo affidarla ad altri Stati del Medio Oriente”.
Nei giorni scorsi, lo stesso Trump aveva già sottolineato come la Striscia di Gaza sia un “un luogo distrutto”, per via dei moltissimi edifici inagibili o rasi al suolo. “Ma li trasformeremo in un ottimo posto per il futuro”, ha affermato, riferendosi alla sua proposta di evacuare gli oltre due milioni di abitanti per trasformarla nella “Riviera del Medio Oriente“.
Trump ha poi parlato dei tre ostaggi israeliani rilasciati sabato da Hamas: “Sembravano sopravvissuti all’Olocausto. Erano in condizioni orribili, erano emaciati…e non so per quanto tempo ancora potremo sopportarlo”. Il presidente sugli ostaggi ha aggiunto: “Sono in pessime condizioni, sono stati trattati brutalmente, orribilmente. Anche quelli che sono usciti prima erano in condizioni un po’ migliori, ma mentalmente sono stati trattati così male. Chi potrebbe sopportarlo? A un certo punto perderemo la pazienza”.
Nella giornata di ieri, inoltre, si è svolto un incontro tra il presidente statunitense e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo ha condiviso che tale incontro ha portato a “enormi risultati che possono garantire la sicurezza di Israele per generazioni“, affermando poi che il presidente ha proposto una “visione rivoluzionaria e creativa” che “aprirà molte possibilità” per Israele.
Riguardo a tal progetti relativi alla Striscia di Gaza, uno dei dirigenti di Hamas, Khalil al-Hayya, ha dichiarato: “Li faremo crollare come abbiamo fatto crollare i progetti prima di loro”.
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