In occasione del terzo anniversario dell‘invasione russa del febbraio 2022, i capi di Stato e di governo dell’Unione europea sono giunti a Kiev, in segno di solidarietà.
Nella capitale ucraina sono arrivati la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell’Ucraina ad essere in gioco. È il destino dell’Europa”, ha scritto von der Leyen sui social media.
“Posso annunciare un nuovo pagamento di 3,5 miliardi di euro per l’Ucraina arriverà già a marzo.” La stessa von der Leyen ha affermato: “Ci sarà un Consiglio europeo straordinario, nel quale presenterò un piano globale per aumentare la nostra produzione europea di armi e capacità di difesa. E anche l’Ucraina ne trarrà beneficio”,
Oggi, inoltre, ha fatto sapere la presidente: “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, a meno che non dimostrino una autentica volontà di raggiungere un accordo di pace duraturo”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato i tre anni di “resistenza” ed “eroismo” nell’anniversario dell’invasione russa del 2022. “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini“, ha scritto Zelensky in un post sui social media, aggiungendo: “Ringrazio tutti coloro che li difendono e li sostengono”.
Nella conferenza stampa di ieri 23 febbraio, il presidente ucraino ha detto che sarebbe pronto a lasciare la presidenza in cambio della pace nel suo Paese o dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Infatti, alla domanda se sarebbe disposto a lasciare la presidenza, come sollecitato anche da Donald Trump, Volodymyr Zelensky ha risposto: “Sì, sarei felice, se fosse per la pace in Ucraina. Se serve che io lascio il mio posto, sono pronto a farlo, e posso farlo anche in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato”.
L’Alta rappresentante dell’Unione europea Kaja Kallas, durante il Consiglio Affari Esteri a Bruxelles ha detto: “Quando ho sentito la prima volta [le frasi in cui il presidente degli Usa Donald Trump definiva Volodymyr Zelensky un “dittatore”], ero sicuro che si fosse sbagliato e avesse confuso le due persone [cioè Vladimir Putin e il presidente ucraino]. Perché la Russia” – ha aggiunto – “non ha avuto elezioni in 25 anni, mentre Zelensky è stato eletto in libere elezioni. E non si possono tenere elezioni mentre c’è una guerra e devi combattere il nemico”. Ha poi sottolineato: “Se guardiamo ai messaggi che arrivano dagli Usa, è chiaro che la narrazione russa vi è fortemente rappresentata“.
Nella giornata di domani Kallas si recherà a Washington, Stati Uniti, per incontrare il suo omologo americano e discutere anche della guerra in Ucraina. “Penso che sia positivo – ha affermato – avere tante interazioni con la nuova amministrazione negli Stati Uniti, il più possibile. Domani andrò negli Stati Uniti per incontrare il segretario di Stato Marco Rubio e altri per discutere di questi problemi, perché è estremamente importante. È anche importante mantenere l’unità. I punti che discutiamo sono gli stessi per i diversi leader europei che hanno incontri con gli americani”, ha concluso.
Fonte foto in evidenza: adnkronos.com
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