Pechino chiude la sede del consolato americano a Chengdu dopo che, gli Stati Uniti, hanno fatto lo stesso con il consolato cinese a Houston
Pechino per tutta risposta alla chiusura del consolato cinese di Houston, negli Usa, ha deciso di chiudere il consolato americano nella città sud-occidentale di Chengdu. La mossa è ritenuta dalla Cina una «risposta legittima e necessaria alle misure irragionevoli adottate dagli Stati Uniti», fa sapere il ministero degli Esteri cinese. «L’attuale situazione nelle relazioni Cina-Usa non è ciò che la Cina desidera vedere e gli Stati Uniti ne sono responsabili», si legge ancora nella nota. Le relazioni tra i due paesi più potenti al mondo peggiorano ancora. Soprattutto dopo che Washington ha ordinato la chiusura del consolato di Houston lo scorso martedì. La Cina aveva promesso di vendicarsi se gli Stati Uniti non avessero rivisto la decisione. Il consolato di Chengdu, tra l’altro, conta 200 dipendenti con circa 150 impiegati cinesi assunti localmente.
Ma non è tutto. Ieri il dipartimento di Giustizia americano ha incriminato quattro ricercatori cinesi: secondo il Dipartimento di Stato facevano parte di una trama organizzata da Pechino per infiltrarsi nelle istituzioni statunitensi e rubare informazioni scientifiche e tecnologiche. Tre di loro sono stati arrestati, uno si è rifugiato nel consolato cinese di San Francisco.
Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo non toglie certamente la carne dal fuoco e commenta così la chiusura del consolato cinese a Houston: «Se il mondo libero non cambierà, la Cina comunista cambierà noi».
In attesa della reazione cinese alle parole di Pompeo è arrivato l’annuncio di Londra di concedere la cittadinanza inglese a tutti i residenti di Hong Kong in possesso di un passaporto britannico. Secondo quanto riporta il Financial Times, Wang Wenbin, un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha minacciato di non riconoscere più come validi quei passaporti che erano stati garantiti ai cittadini di Hong Kong nati prima del passaggio dell’ex colonia alla Cina nel 1997. Si tratta di circa 3 milioni di persone.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità