Tensione in Cisgiordania dopo che una pattuglia dell’esercito israeliano ha sparato colpi di avvertimento durante una visita diplomatica al campo profughi di Jenin. Tra i presenti anche il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino, fortunatamente illeso. La delegazione, organizzata dal ministero degli Esteri palestinese e composta da rappresentanti di circa 30 Paesi, si trovava sul posto per documentare i danni del conflitto e discutere sul conflitto tra Palestina e Israele.
Il ministero degli Esteri palestinese ha denunciato l’episodio come una “grave violazione del diritto internazionale”, pubblicando video in cui si vedono i diplomatici mettersi in salvo mentre i soldati sparano in aria. La reazione internazionale è stata immediata: l’Italia, per voce del ministro Antonio Tajani, ha condannato l’accaduto, convocando l’ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled. Anche l’Ue, con l’Alta rappresentante Kaja Kallas, ha chiesto indagini urgenti e responsabilità chiare.
In risposta alle critiche, le Forze di Difesa Israeliane hanno emesso una nota ufficiale affermando che la delegazione “aveva deviato dal percorso autorizzato”, motivo per cui i soldati hanno sparato per allontanarla da una zona non sicura. Le scuse sono arrivate a stretto giro, insieme alla promessa di chiarimenti diretti con i diplomatici coinvolti.
Nel frattempo, anche Turchia, Belgio e Spagna hanno espresso forte disapprovazione. Ankara ha chiesto un’indagine internazionale, sottolineando che un proprio funzionario si trovava tra i presenti. Hamas ha definito l’incidente “una dimostrazione dell’arroganza dell’occupazione israeliana”.
Alla Farnesina, l’ambasciatore Guariglia ha ribadito la posizione italiana: “Stop alle operazioni a Gaza, apertura immediata dei valichi per gli aiuti umanitari e ritorno al dialogo politico per un cessate il fuoco duraturo”.
Fonte Immagine in Evidenza: agi.it
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