La sera del 17 febbraio è avvenuto l’incontro ristretto tra i i leader europei, su spinta di Macron, per raggiungere una soluzione comune sul conflitto in Ucraina. Riad, intanto, in Arabia Saudita, il 18 febbraio ha ospitato gli ambasciatori statunitensi e russi per aprire un tavolo dei negoziati (senza l’Ucraina).
Dopo tre anni dall’inizio del conflitto Russia-Ucraina, scoppiato nel febbraio del 2022, si giunge adesso ad una svolta diplomatica con l’intervento del presidente Trump. Nella giornata del 18 febbraio, infatti, si sono svolti i primi colloqui tra i delegati americani e russi sulla questione Ucraina. Ospitati al palazzo Diriyah nella capitale saudita, l’incontro aveva come obiettivo principale quello riallacciare i rapporti tra Washington e Mosca. In vista, inoltre, di quello che potrebbe essere un futuro incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin.
In rappresentanza degli Usa troviamo il segretario di Stato ,Marco Rubbio, affiancato dal consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, e dall’inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff. La presenza di quest’ultimo risulta essere essenziale ai fini della pace. Witkoff, infatti, ha già mediato la tregua tra Israele e Hamas. L’inviato per il conflitto russo-ucraino Keith Kellog, invece, è stato escluso, ma è arrivato nella giornata di oggi a Kiev per poter incontrare il presidente ucraino Zelensky a Kiev il prossimo 20 febbraio.
Nella delegazione russa, invece, figurano il ministro degli Esteri, Sergeij Lavrov, e il consigliere per la sicurezza nazionale Yuri Ushakov. Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, avrebbe voluto che ci fosse anche una rappresentanza ucraina per Zelensky, ma i russi e gli americani hanno insistito per l’esclusione di Kiev dalle trattative.
Trattativa USA-Russia in Arabia Saudita per la guerra in Ucraina
Il presidente ucraino non ha tardato a reagire negativamente all’esclusione dall’incontro. Volodymir Zelensky ha criticato il vertice di Riad tra Usa e Russia, lamentando l’esclusione di Kiev dai negoziati. Inoltre, ha richiesto “colloqui equi” con Ue, Gb e Turchia rinviando la sua visita in Arabia Saudita a marzo. Il presidente stesso sottolinea “colloqui tra rappresentanti della Russia e rappresentanti degli Stati Uniti d’America sull’Ucraina e senza l’Ucraina“, mostrando il suo disappunto riguardo la situazione.
Trump non ha preso molto bene le critiche giunte dall’Ucraina e ha accusato Kiev di avere “iniziato la guerra“. Lo stesso presidente americano ha aggiunto: “Sono molto deluso perché ho sentito che sono arrabbiati per non avere un posto al tavolo dei negoziati“.
Tuttavia, ancora una volta, Donald Trump ha assicurato di “essere in grado di porre fine al conflitto“. Inoltre, il tycoon ha aggiunto di essere disposto a inviare delle truppe di pace europee nel Paese una volta raggiunto un accordo. Nel corso di una conferenza stampa avvenuta a Mar-a-Lago, in California, Trump afferma anche che i colloqui avvenuti a Riad con Mosca sono andati “molto bene“. Aggiungendo che, “probabilmente“, incontrerà il leader russo Vladimir Putin entro la fine di questo mese per giungere alla pace tra Russia e Ucraina.
Trump, Zelensky e Putin
Mentre Washington e Mosca discutono e Kiev è stata posta all’angolo, il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un secondo summit a Parigi per adottare una soluzione comune con le élites europee. Trovare una strategia per inserirsi all’interno dei negoziati in corso risulta fondamentale, perché la Russia rappresenta “una minaccia esistenziale per l’Europa“.
Parlando delle varie minacce russe, il presidente francese parla di “attacchi informatici, tentativi di manipolazione elettorale, gravissimi atti antisemiti nel nostro Paese organizzati dai russi e le pressioni migratorie in Polonia. Non pensate che l’impensabile non possa accadere, compreso il peggio“.
Il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron
Macron si dichiara disposto a intervenire in prima persona nel processo di negoziazione. “Trump può riavviare un dialogo utile con Putin” afferma il presidente francese. “Se il presidente Putin mi chiama, ovviamente risponderò. Quando sarà opportuno nel ciclo dei prossimi negoziati, ovviamente gli parlerò di nuovo, se sarà utile alla situazione“.
Il leader dell’Eliseo, inoltre, nega la possibilità di un invio di truppe europee in Ucraina con intenzioni belligeranti. Nella prospettiva di una pace, infatti, Macron aggiunge che tra le soluzioni ci sarebbe quella di inviare delle truppe insieme agli inglesi al di fuori delle zone di conflitto. Il singolo scopo di questo tipo di intervento sarebbe di sostenere gli ucraini in un accordo di solidarietà mentre si raggiungono gli accordi di pace.
Nel frattempo, anche il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha assicurato la partecipazione della Germania alle misure di mantenimento della pace che verranno adottate. Aggiunge, anche, che sarà difficile garantire sicurezza all’Ucraina dopo la fine del conflitto. “Una difesa efficace delle garanzie di sicurezza per l’ucraina dopo che la pace è stata raggiunta, almeno nei primi anni, è impossibile senza le capacità di deterrenza degli Stati Uniti per proteggersi dalla Russia. Altrimenti, ci saranno troppi rischi per tutti i partecipanti“.
Mentre i negoziati di pace sono ancora in corso, il conflitto russo-ucraino procede sul campo. Nella serata di ieri sera, infatti, la città portuale di Odessa, è stata presa di mira da un violento attacco con droni kamikaze russi provenienti dal Mar Nero. L’attacco ha lasciato in fiamme diverse zone e ha ferito diciannove persone, tra cui anche un bambino. Il governatore Oleh Kiper ha reso noto che durante l’offensiva sono stati danneggiati anche una clinica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Attacco russo a Odessa in Ucraina
“A seguito di un massiccio attacco nemico su un’area densamente popolata della città, in gran parte dei quartieri residenziali mancano elettricità, acqua e riscaldamento“, ha scritto su Telegram il sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov. Sono cinquecento le case rimaste al buio nella cittadina, insieme a quattordici scuole e tredici asili, per un totale di oltre centosessantamila persone rimaste senza corrente.
“Sono in corso le operazioni di soccorso a Odessa dopo un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche”, ha scritto sui social Zelensky. “Si tratta di un attacco contro strutture energetiche civili, contro quali l’esercito russo non risparmia né missili né droni d’attacco da quasi tre anni“. Il presidente ucraino, inoltre, aggiunge che è necessario fare pressione sulla Russia per il bene di una pace che si spera possa arrivare il prima possibile.
Fonte immagine in evidenza: agendadigitale.eu
Aurora Finocchiaro
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