Durante l’anno appena concluso, in Italia, il livello di smog e inquinamento ha toccato i massimi storici. Secondo i dati ISTAT, nel 2015 ci sarebbero stati 64 mila morti in più rispetto al 2014: un dato sicuramente allarmante, che inevitabilmente punta il dito verso le amministrazioni del territorio italiano, obbligate a porre rimedio al problema limitando la produzione di scarti, polveri sottili e smog.
Intanto sono numerosi gli esponenti politici che nel corso delle ultime settimane hanno polemizzato sulla vicenda rilasciando alcune dichiarazioni. Il leader dei 5 stelle, Beppe Grillo, ha definito la problematica ambientale come “una guerra in tempo di pace”, che è costata 64 mila morti in un anno i quali andranno a pesare sulla coscienza dei politici. I Verdi invece attaccano il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca: «Tutti gli studi scientifici dimostrano che l’inquinamento da PM10 fa aumentare le infezioni virali semplici alle vie respiratorie e acuisce le patologie croniche, non si spiega come Tronca possa giustificare l’annullamento del blocco totale del traffico con la necessità di venire incontro alle esigenze dei commercianti. In particolar modo siamo sbigottiti di fronte al fatto che l’amministrazione si proponga come il promoter della Confocommercio e non come garante della salute dei cittadini». Gianfranco Mascia (portavoce dei Verdi) ha infine affermato di pretendere che la cittadinanza romana venga sottoposta a degli accertamenti specifici per valutare l’entità e i danni causati dall’eccessivo inquinamento, pensando poi a dei provvedimenti che possano ridurre il traffico e conseguentemente le emissioni di gas. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha attaccato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per la proposta di bloccare una tantum il traffico per diminuire la produzione di smog, accusandolo di aggirare i reali problemi con dei provvedimenti inutili. Sembra quindi che i maggiori esponenti politici che si sono espressi in merito non abbiano trovato una posizione univoca, e intanto il problema persiste.
Nonostante questo, pare che il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti , voglia trovare una soluzione entro il 2016 stabilendo un’azione comune con tutti i comuni d’Italia: era stato infatti convocato, il 30 Dicembre scorso, un vertice tra tutti i sindaci e i presidenti delle regioni per affrontare la problematica e stabilire una linea. Speranza comune è che già nell’anno da appena iniziato si comincino a vedere i primi risultati, come pare stia accadendo a Milano che, nonostante le polemiche, con il blocco delle auto sta registrando un leggero miglioramento della qualità dell’aria, . Resta comunque il dato che l’Italia è il Paese che in Europa registra il maggior numero di morti premature per cause di inquinamento ambientale; in particolare, i tre maggiori imputati di questo sconvolgente fenomeno sono le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) E l’ozono nei bassi strati d’atmosfera (O3). Tramite una ricerca di Legambiente, inoltre, pare che la città italiana più inquinata sia Frosinone e che l’area dove si concentri di più l’inquinamento sia quella della Pianura Padana.
Francesco Laneri
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