Con l’avvicinarsi delle elezioni europee 2024, le opinioni dei cittadini europei sul partito da votare sono in continuo movimento. Vediamo cosa ci mostrano gli ultimi sondaggi Ipsos a riguardo.
Per prima cosa è bene ricordare che le elezioni europee si tengono ogni cinque anni per eleggere i rappresentati al Parlamento europeo. Quest’anno sarà possibile votare dal 6 al 9 giugno. Ogni paese sceglie per sé il giorno dedicato alle votazioni: in Italia, per esempio, si terranno sabato 8 (dalle ore 15 alle ore 23) e domenica 9 giugno (dalle ore 7 alle ore 23).
In base a quanto regolato dalla legge elettorale europea, i Paesi membri si avvalgono di un sistema elettorale proporzionale: i seggi vengono assegnati ai diversi partiti in modo direttamente proporzionale al numero di voti ricevuti. Inoltre, anche il numero dei deputati per ogni Stato membro dell’UE è direttamente proporzionale al numero della popolazione.
L’Italia utilizza anche il voto di preferenza. Tale sistema offre la possibilità agli elettori di indicare in una stessa lista da una a tre preferenze. Dopo aver stabilito il numero di seggi appartenenti alla lista in ciascuna circoscrizione, sono ritenuti eletti i candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti di preferenza.
Nardo Pagnoncelli, Presidente Ipsos, ha presentato l’ultimo sondaggio prima delle elezioni europee 2024 sul Corriere della Sera.
La percentuale più alta appartiene a Fratelli d’Italia, stimato al 26,5%. Ha subito un calo di due punti rispetto ad aprile, probabilmente collegato alla discesa della presidente del Consiglio e del Governo nella valutazione. Potrebbero essere diversi gli elementi che hanno contribuito al calo: le difficoltà delle finanze statali (evidenziata a volte dal ministro Giorgetti), le differenze che sussistono all’interno della coalizione, o le posizioni di Giorgia Meloni sull’Europa dichiarate al convegno di Vox che non le conferiscono un’immagine propriamente “europeista”.
A seguire abbiamo il Partito Democratico, stimato al 22,5%, un risultato in crescita di più di un punto nell’ultimo mese e il più alto dell’insediamento di Elly Schlein. Questo miglioramento sarebbe dovuto al fatto che il partito appaia più unito e che la Schlein abbia migliorato la sua visibilità e reso più incisiva la sua campagna elettorale.
Il Movimento 5 Stelle, al 15,4%, subisce invece un calo di mezzo punto nell’ultimo mese e di due punti nel complesso dell’ultimo periodo. Nonostante Conte sia molto attivo nella campagna, rischia di “oscurare” i reali candidati. Per di più, il M5S possiede un elettorato poco europeista e raccolto al Sud Italia, dove è meno concentrata la partecipazione alle Europee.
In seguito, Forza Italia con Noi Moderati conferma il suo buon andamento con il 9,2% (in crescita dello 0,6%). La capacità di Tajani di mantenere salda la direzione sul versante moderato ed europeista avrebbe i suoi frutti. Il partito ha così superato la Lega di Salvini, stimato all’8,6%, anche se quest’ultimo vede l’incremento di più di un punto in un mese. È possibile che questo aumento sia causato dalle posizioni che Salvini prende quando parla alla “pancia” degli elettori e dalle difficoltà del partito della Meloni.
Poi non dimentichiamo i partiti Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d’Europa che sembrano superare la soglia del 4%, così da accedere alla distribuzione dei seggi. Il primo è stimato al 4,6%, cresciuto di un punto nell’ultimo mese grazie alla candidatura di Ilaria Salis e alle battaglie ambientaliste. Il secondo è al 4,1%, in calo di qualche decimale. Molto visibile è stato Matteo Renzi rispetto agli altri candidati.
Infine, un po’ sotto l’asticella c’è Azione con Carlo Calenda, stimato al 3,6% e in calo dello 0,2%.
Se questo scenario si realizzasse, Fratelli d’Italia quadruplicherebbe i suoi rappresentati in Europa da sei a ventidue. Forza Italia manterrebbe la rappresentanza con sette eurodeputati, mentre la Lega cadrebbe da ventinove a sette.
Spostandoci più a sinistra, invece, il Partito Democratico manterrebbe il numero di diciannove eurodeputati, mentre il Movimento 5 Stelle tredici, perdendone soltanto uno. Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d’Europa ne avrebbero rispettivamente quattro e tre.
Bisogna mettere in chiaro, però, che questo sondaggio (in quanto tale) potrebbe anche non rispecchiare l’esito finale. Sono tre, infatti, i fattori che potrebbero modificare tutto. La prima è l’affluenza che, essendo variabile, potrebbe incidere sui risultati. La seconda riguarda il fatto che molti elettori scelgono il partito da votare l’ultima settimana prima del voto. La terza si riferisce al fatto che chi ha una preferenza per un partito considera spesso anche altri partiti della stessa coalizione, perciò potrebbe cambiare voto in base all’andamento della campagna elettorale.
Valentina Contarino
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