Terminato il 45° vertice, in data 26 Agosto 2019, si può ora parlare di quelle che sono state le decisioni più rilevanti. Tra dialoghi e critiche, in seno al G7 si ha potuto riflettere su problemi ambientali, politici ed economici. Dal punto di vista dei gossip, spiccano il saluto di Melania Trump a Justin Trudeau, e le risposte del governo brasiliano a Macron; per il resto, continua a leggere.
Durante il summit, una delle decisioni più importanti è stata quella di voler sostenere l’Amazzonia; un provvedimento importante che ha spinto Trump e Macron a inviare 20 milioni di dollari al Brasile, soldi da poter investire, appunto, nel recupero del polmone della Terra. Tuttavia, a poco più di una giornata di distanza, quei soldi sono stati rifiutati. Il capo di gabinetto del partito di Jair Bolsonaro, Onyx Lorenzoni, non ha usato, in proposito, voli pindarici, dichiarando: «Vi ringraziamo, ma quei fondi potrebbero essere usati per le riforestazioni dell’Europa». Inoltre, ha asserito che «Il Brasile non ha mai avuto pratiche colonialiste o imperialiste, che forse è l’obiettivo del presidente Macron». Frecciatine e messaggi pungenti che fanno riferimento a ciò che accadde a Notre-Dame. Lorenzoni, quindi, rifiuta quei fondi perché, come spiegato in un suo commento su Twitter, Macron non può prima attaccare il Brasile e poi nascondersi dietro una decisione del G7.
Tutte le crisi regionali sono state argomento del G7: Ucraina, Libia, Siria, Kashmir e Iran. Quest’ultima, nello specifico, è stata tema principale di discussione per un determinato motivo: più nucleare sul suolo iraniano. Durante il summit del G7 è atterrato a Biarritz, per discutere con Macron, il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif, partito quella stessa mattina da Teheran (situazione senza precedenti). I patti stipulati a Vienna avevano come obiettivo impedire all’Iran di armarsi con materiale nucleare: meno del 90% utilizzabile per creare armamenti, ma maggiore del 3,67 stabilito durante il Joint comprehensive plan of action. Ora l’Iran si trova al 4,5%, e tale situazione ha allarmato tutti. La conclusione, dopo la cena informale e le discussioni con Macron, è stata quella per la quale l’Iran non dovrà raggiungere il minimo necessario per sviluppare armi di tipo nucleare, ovvero il 90%.
La situazione in Cina è delicata, più che allarmante. A causa dei dazi, la Cina ha subito un brutto colpo, tale da indurre la perdita di milioni di posti di lavoro. Dalle dichiarazioni su Twitter, si evince che sarà probabile un accordo tra Cina e America al fine di risolvere la questione, ma non è chiaro come, e nemmeno il quando. Si è sicuri del rispetto che Xi e Trump nutrono rispettivamente, e a quest’incontro, seguirà anche quello tra Trump e il Presidente iraniano Hassan Rouhani.
Conclusosi il summit, il prossimo si terrà a Miami, da cui, forse, la Russia sarà nuovamente esclusa. A causa degli scontri con l’Ucraina, il Paese è rimasto fuori dal meeting, e, nel mentre, è stato preparato anche un film documentario sulla Russia di Putin, a cui collaborerà anche Mikhail Khodorkovsky, uno degli uomini russi più ricchi, nonché proprio rivale di Putin.
Davide Zaino Pasqualone
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