Con 199 voti a favore e 102 contrari e nessun astenuto, la Camera dei deputati ha dato il via libera in via definitiva al Ddl Nordio. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha espresso i suoi ringraziamenti con le seguenti parole: “L’approvazione di questo ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Di questo importante risultato desidero ringraziare tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero”.
“La giustizia compie un passo importante verso la tutela dei diritti e delle garanzie dei cittadini. Si tratta di una riforma che rappresenta l’avvio di una stagione che si completerà con la separazione delle carriere dei magistrati. I valori, le idee di Silvio Berlusconi sono quelle contenute negli articoli di questo disegno di legge che rappresenta il primo traguardo di una serie di battaglie condotte da Forza Italia negli anni. Con lo spirito di chi vuole una giustizia veramente giusta, andremo avanti con le prossime riforme“, ha dichiarato Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Fdi.
Questa mattina a Radio24, Carlo Nordio aveva ribadito che “è una premessa sbagliata dire che l’abolizione dell’abuso d’ufficio sia un colpo a lotta corruzione, chi lo dice sa benissimo che l’abuso d’ufficio non ha nulla a che vedere con la corruzione che invece riguarda soldi che vengono pagati“. Aggiunge poi che “avremo una velocizzazione della giustizia penale, i nostri tribunali sono intasati in buona parte di indagini assolutamente inutili, costose e dannose e la depenalizzazione di questi tipi di reato che non servono a nessuno e sono anzi un intralcio alla corretta amministrazione della giustizia, avranno anche un effetto benefico sull’efficienza“.
Nordio, ci tiene ad aggiungere che “l’Italia 10 giorni fa, con la sentenza Contrada, è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani“. “Da noi l’articolo 15 della costituzione che tutela la riservatezza delle comunicazioni è stato stracciato e alcuni magistrati hanno intercettato persone che non erano indagate: su questo l’Europa ha fatto una sentenza umiliante per noi e la magistratura“, sottolinea il Ministro.
Rispondendo a una domanda sull’emendamento relativo allo stop o al rinvio della detenzione per le donne incinte o con figli fino a un anno di età, il ministro spiega che “si tratta di coniugare la presunzione di innocenza, l’umanità della pena, con l’allarme sociale creato da certi tipi di reati“. Questo allarme sociale è così diffuso perché, soprattutto per reati contro il patrimonio come scippi e rapine “Vi è da parte della donna” – dice lo stesso Nordio – “uno sfruttamento della maternità quasi blasfermo perché diventa uno strumento per evitare una punizione“. “Concordo in linea di massima, ma teniamo sempre presente che è il magistrato che decide volta per volta le misure da adottare“.
Sulla misura che prevede che un tribunale collegiale, debba esprimersi sull’emissione dell’ordinanza cautelare, Nordio non nega che questo possa provocare alcune incompatibilità nei tribunali piccoli dove ci sono pochi giudici. Ma a questa problematica hanno posto provvedimento con l’impiego di 250 nuovi magistrati.
Fonte foto in evidenza: adnkronos.com
Riccardo Nobile
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