Il coronavirus crea dibattiti ogni giorno, sempre più diversi. Molti giornali pubblicano diverse notizie, riportando varie opinioni di esperti, ognuno di questi con un curriculum vitae più ricco dell’altro. Argomentazioni, osservazioni, critiche, insulti o citazioni, ma chi ha ragione? Cosa possiamo dire, oggi, di questo virus?
Il Sars-CoV-2, ovvero il virus che causa la malattia oggi conosciuta come coronavirus, è un virus RNA. Ogni virus, per potersi replicare, ha bisogno di un altro essere vivente, o di qualsiasi microrganismo che possa essere usato per la riproduzione. Per fare un esempio, i batteriofagi sono virus che, attaccandosi ai batteri grazie alle loro capsule di proteine, trasportano il codice genetico RNA all’interno del batterio. Una volta che questo materiale genetico sarà interno al batterio, genererà altre copie del virus, distruggendo il batterio da dentro. Il virus RNA, tuttavia, hanno una loro particolarità.
Il codice genetico di questo tipo è soggetto molto più facilmente a cambiamenti e mutazioni, rispetto a un virus basato su DNA. E questo è stato uno degli aspetti che più ha preoccupato scienziati, ricercatori, infermieri e medici. Ma una qualsiasi mutazione può avvenire in poche ore, e non è da credere che tutte siano per forza pericolose o nocive all’essere umano.
Il processo di duplicazione del virus, dove può avvenire questa mutazione, come viene spiegato anche dai ricercatori della rivista Nature Microbiology, è un comportamento inusuale del virus, che può presentare anche un accumulo di “errori”, lì dove per errori si intendono dei punti a favore per noi esseri umani.
Dal 4 Maggio, il Coronavirus si è di sicuro indebolito, ma questo non vuol dire che sia diventato inattivo, o che sia scomparso dal globo. Roberto Speranza, ministro della Salute, ha infatti detto in maniera molto chiara quanto possa essere pericoloso ricadere nella Fase 1.
In questi mesi sono state oltre 220 migliaia i contagiati in Italia, mentre i decessi sono oltre le 30 migliaia. Nella giornata del 18 Maggio, come dichiarato dalla protezione civile, i morti sono stati 99 persone. Un numero che continua a scendere, specie rispetto al 16 Maggio, giornata in cui vennero registrati 153 morti.
I numero lo dicono: il coronavirus è, per ora, controllato. Tuttavia, quanto può davvero essere innocuo un virus che, fino a qualche settimana fa, causava centinaia di migliaia di morti nel mondo? Nonostante la percentuale di decessi, rispetto al numero di contagiati, sia sempre stata bassa.
Massimo Ciccozzi (responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma); Matteo Bassetti (direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di Genova); Massimo Clementi (direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’Ospedale San Raffaele di Milano); e il virologo americano Robert Gallo, come è stato riportato in un recente articolo di Voci di Città, sostengono che il virus presto diventerà solo che un’influenza.
Idea che molti avevano anche all’inizio di questa epidemia, e che credono vero anche oggi. Lo dicono, non solo gli esperti, ma anche i numeri riportati dagli enti e dai giornali. Eppure, per la legge dei grandi numeri, più sono i contagiati maggiori saranno i morti. Motivo per cui il fatto che stiano diminuendo le vittime, non significa che bisogni abbassare la guardia.
Matteo Bassetti ha sottolineato, come riportato da Il Meteo, che ci vorranno delle settimane per capire se gli italiani si stanno davvero comportando bene. Così come ci vogliono giorni per capire se una persona è contagiata. Eppure più persone sui social, dalle star di youtube fino ai personaggi più comici, hanno criticato questo aspetto di molti italiani.
I mass media hanno riportato, in più occasioni, scenari di persone affollate. Spesso, queste informazioni, erano dati manipolati o, nel peggiore dei casi, interpretati male. Le note che riportano tutti sui social riguardano quei pochi soggetti che, tra una chiacchierata e l’altra in fila per il bar, si levano la mascherina. O i bambini che continuano ad accorciare le distanze nei parchi. O le persone che non usano le mascherine, o che non sanno proprio indossarle.
Per poter dire che il virus è indebolito, è ancora presto. Le mutazioni RNA sono molto rapide e, per quel che possiamo sapere noi esseri umani, il virus potrebbe essersi già modificato in queste ore. Per qualsiasi italiano, anche un solo contagiato potrebbe causare un ritorno alla Fase 2. Bisogna ancora mantenere le distanze, bisogna ancora aspettare prima di poter dire che siamo liberi di fare quel che vogliamo. Il principale motivo è il vaccino, che anche se dovesse esserci, prima che possa diventare disponibile passerà ancora molto tempo. E sarà solo il tempo a dirci quanto davvero è diventato innocuo questo virus.
Davide Zaino Pasqualone
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