Il trattamento della castrazione chimica è stato usato in altri paesi per abbassare il desiderio sessuale nei criminali sessuali pericolosi. Negli ultimi giorni la cronaca ci ha resi più attenti a questa forma di possibile controllo sulla pedofilia e violenza sessuale verso le donne. La procedura medica è intesa a sopprimere le pulsioni sessuali e impedire loro di recidivare – ma come funziona e quanto è comune?
Il primo tentativo riportato di manipolazione ormonale per ridurre il comportamento sessuale patologico si è verificato nel 1944, quando il dietilstilbestrolo è stato prescritto per abbassare i livelli di testosterone . Medroxyprogesterone acetato e ciproterone acetato sono stati utilizzati negli Stati Uniti, in Canada e in alcuni paesi europei per diminuire le fantasie sessuali e gli impulsi sessuali nei reati sessuali. Uno sviluppo più recente e promettente nel trattamento delle parafilie sta usando agonisti dell’ormone rilasciante dell’ormone luteinizzante (LHRH) come leuprolide acetato e goserelin. Nel 1996, la California divenne il primo stato negli Stati Uniti ad autorizzare l’uso della castrazione chimica o chirurgica per alcuni reati sessuali che venivano rilasciati dalla prigione nella comunità. Questa legislazione era estremamente controversa all’epoca; tuttavia, altri otto stati hanno successivamente approvato leggi che forniscono una qualche forma di castrazione per i reati sessuali in considerazione per la libertà vigilata. Attualmente, dibattiti simili sulla legislazione e l’espansione della castrazione chimica hanno avuto luogo in Corea.
Il testosterone è il principale ormone associato alla libido e alla funzione sessuale, e diversi studi hanno riportato che i trasgressori sessuali violenti hanno livelli più alti di androgeni rispetto ai gruppi di confronto nonviolento. Inoltre i livelli di androgeni si correlano positivamente sia con la violenza precedente sia con l’aggressività sessuale. Tuttavia, una chiara relazione causa-effetto tra i livelli di testosterone e l’offesa sessuale rimane incerta. Ciononostante, varie teorie esaurienti sull’offesa sessuale hanno incorporato fattori ormonali nonostante prove sorprendentemente piccole, e sia la castrazione chirurgica che quella chimica riducono indubbiamente l’interesse sessuale, le prestazioni sessuali e dunque la recidiva sessuale.
La castrazione chirurgica, secondo quanto riferito, produce risultati definitivi, anche in recidiva di criminali pedofili, riducendo i tassi di recidiva dal 2% al 5% rispetto ai tassi attesi del 50%. La castrazione chimica mediante agonisti LHRH riduce il testosterone circolante a livelli molto bassi, e si traduce anche in livelli molto bassi di recidiva, nonostante i forti fattori psicologici che contribuiscono a offendere sessualmente. La castrazione chimica presenta alcuni vantaggi rispetto alla castrazione chirurgica. In primo luogo, sebbene la castrazione chimica possa potenzialmente durare per tutta la vita per alcuni criminali, potrebbe consentire ai trasgressori sessuali di avere una normale attività sessuale nel contesto della psicoterapia. Secondo, alcuni trasgressori sessuali possono volontariamente ricevere castrazione chimica. Terzo, la castrazione chimica può essere una restrizione più realistica rispetto ai braccialetti elettronici alla caviglia o alla castrazione chirurgica. In quarto luogo, a differenza della castrazione chirurgica, gli effetti del farmaco anti-libido sono reversibili dopo la sospensione. Infine, il pubblico può sentirsi sollevato sapendo che i trasgressori sessuali sono sottoposti a castrazione chimica.
Andrea Militello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso). Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione. Insomma, chiamatelo “uomo di cultura”!