L’inaugurazione del monumento ai paracadutisti della prima Divisione doveva tenersi domenica alla presenza delle istituzioni locali. Immediata la reazione dell’Anpi e della Regione
Iniziativa di riconciliazione, così i promotori hanno ribattezzato l’idea di dedicare, a Cassino nel Frusinate, una stele ai paracadutisti tedeschi del 1944. La memoria da onorare sarebbe quella dei parà che combatterono nella grotta di Foltin, scavata nel fianco di Montecassino e quartier generale del capitano Ferdinand Foltin, protagonista di una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale. L’inaugurazione della stele, recante la scritta «A memoria e monito in ricordo delle vite stroncate dall’assurdità e dalla violenza della guerra», era stata fissata per domenica 18 marzo in via Di Biasio, ma è stata sospesa dall’intervento del sindaco, Carlo Maria D’Alessandro, in quanto evento che avrebbe potuto «turbare la memoria e la sensibilità della città».
L’iniziativa, però, secondo quanto hanno fatto sapere gli organizzatori, non avrebbe alcuna valenza politica e si inserirebbe piuttosto in un percorso storico-turistico attivo dal 2015 e promosso dall’Associazione Albergatori Parco di Montecassino e Linea Gustav. Secondo il programma, inoltre, all’inaugurazione avrebbero dovuto essere preseti lo stesso sindaco, il generale Hans-Werner Fritz, presidente della Confederazione tedesca paracadutisti, e l’abate di Montecassino, Padre Donato Ogliari per benedire la stele.
Tuttavia, nella città martire della guerra non si placano le polemiche. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha condannato l’evento, apostrofandolo come «gesto grave» e facendo notare come sul manifesto appaia un paracadute aperto che richiama la prima Divisione che ha operato nella zona. Ben più dura è stata la reazione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), che attraverso le parole del presidente dell’associazione provinciale di Roma, Fabrizio De Sanctis, ha manifestato tutta la propria inquietudine: «Siamo di fronte a uno sfregio all’identità nazionale, ancor più grave nel momento in cui vi partecipano le istituzioni». Immediata è stata la risposta del presidente dell’Associazione albergatori Parco di Montecassino e Linea Gustav, Pino Valente, e del presidente dell’Associazione Battaglia di Cassino, Roberto Molle: «L’iniziativa è assolutamente scevra da qualsivoglia significato politico e la decisione di installare questa stele è giunta dopo una profonda riflessione. Da cui emergono la forte condanna nei confronti del nazismo e del fascismo e la certezza che non si intende in nessun modo esaltare questa o quella ideologia».
La stele ai paracadutisti tedeschi, tuttavia, segue di poco la condanna per apologia di fascismo del sindaco di Affile, Ercole Viri, e di due assessori per via della costruzione del mausoleo in onore del gerarca Rodolfo Graziani – definito dallo storico Angelo Del Boca “il più sanguinario assassino del colonialismo italiano” – edificato con soldi pubblici e aspramente contestato sia dall’Anpi che dal governatore Zingaretti.
Francesca Santi
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