Interventi e programmi per portare la voce delle donne in tutta Italia
L’assemblea nazionale del movimento femminista Non una di meno si è tenuta sabato 6 e domenica 7 ottobre a Bologna. Al termine di essa si è stabilito uno “stato di agitazione permanente” fino allo sciopero femminista indetto per l’8 marzo. Focus principale dei numerosi interventi che si sono susseguiti nei due giorni di incontro è stato il Decreto Salvini, approvato nel Consiglio dei Ministri lo scorso 24 settembre.
Criticato aspramente per la sua chiusura verso i migranti, il decreto promosso dal Ministro dell’Interno è stato anche al centro di molte polemiche poiché criminalizzerebbe le lotte sociali, rendendo il blocco stradale un reato, perseguibile con una pena fino a 6 anni. Si è discusso anche del DL Pillon, che intende modificare le norme sul divorzio e colpevole di essere parte di un «disegno patriarcale e razzista che fa della violenza una colonna portante della società». Contro quest’ultimo è stata indetta, il 10 novembre, un’iniziativa nazionale organizzata con diverse iniziative coordinate a livello territoriale.
Prima di allora, però, il movimento femminista ha fissato per sabato 13 ottobre una manifestazione a Verona per rispondere in prima persona ai recenti attacchi alla legge 194 – che, in vigore dal 1978, ha regolamentato e depenalizzato le modalità di accesso all’aborto – e chiedere l’abolizione dell’articolo 9 sull’obiezione di coscienza, la quale determina uno dei principali ostacoli per un’interruzione volontaria di gravidanza. La mobilitazione, infatti, risponde alla sempre più crescente richiesta di un aborto libero, sicuro e gratuito.
Infine, oltre allo sciopero proclamato in occasione della Festa della Donna, sabato 24 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si terrà a Roma una manifestazione seguita, il giorno successivo, da un’assemblea.
Francesca Santi
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