ETIOPIA – Dichiarato lo stato di emergenza in Etiopia, nel Corno d’Africa, il 10 ottobre del 2016, a distanza di circa 6 mesi il Parlamento ha deciso di prolungargli di ulteriori 4 mesi. Tale decisione scaturisce dal fatto che le proteste contro il governo centrale di Addis Abeba non si sono ancora placate poiché la maggioranza etnica degli Oromo (il 30% circa della popolazione etiope) non mostra alcuna intenzione di porre fine alle proteste.
Tutto nasce nel 2015 quando il Governo della capitale attua il programma Addis Abeba City Integrted Master Plan con il quale procede all’espropriazione di ingenti appezzamenti di terra presenti all’interno della regione federale dell’Oramai dove risiedono proprio gli etiopi di etnia Oromo. Da quel momento è partita una escalation di proteste che hanno costretto appunto il potere centrale della Repubblica Federale Democratica dell’Etiopia ad intervenire decretando oggi altri 4 mesi di stato di emergenza. Tutto ciò non significa altro che indebolire ulteriormente la già fragile situazione politica, economica e sociale di un paese che è da diverso tempo ormai nel mirino dei gruppi terroristici affiliati ad Al-Qaeda e allo stesso tempo sta vivendo uno dei periodo di siccità più lingue della propria storia. Intanto la Comunità internazionale, gli Stati Uniti e l’Unione Europea continuano a limitarsi ad emettere comunicati fini a se stessi senza proporre una soluzione concreta e rapida per porre fine ai morti e trovare una soluzione di pace.
Ester Sbona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.