“Parliamo a livello nazionale di circa 270 “siti orfani” in tutta Italia, quei siti ex industriali contaminati la cui responsabilità dell’inquinamento ormai non è più attribuibile a nessuno per fatti come discariche abusive, interramenti illeciti, utilizzo di compost non a norma su terreni agricoli anziché in impianti idonei al suo smaltimento. In questi luoghi, in precedenza non era mai stata avviata nessuna procedura di bonifica con relativo stanziamento di fondi”.
“La tutela ambientale è uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le bonifiche dei nostri territori, rappresentano il cuore della Transizione Ecologica andando a sanare anni di incuria spesso sfociati in attività illecite. Misure come questa, che creano tra l’altro occupazione , ne accelerano quegli obiettivi di sostenibilità ambientale come da sempre sostenuto dal Movimento 5 Stelle”, conclude Saitta
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