Ha presentato una interrogazione al presidente Draghi il deputato etneo del M5S Eugenio Saitta chiedendo di conoscere quali motivi abbiano portato al mancato completamento di svariate opere, già finanziate, contro il dissesto idrogeologico in Sicilia. Inoltre, l’esponente pentastellato ha chiesto di individuare le responsabilità dei ritardi e delle opere realizzate che, però, non hanno retto e hanno bisogno di ulteriori finanziamenti.
«Che i cambiamenti climatici siano un problema è un dato di fatto ma che – dice Saitta – dopo anni e milioni di finanziamenti, in Sicilia non siano state completate molte opere contro il dissesto idrogeologico e altre non hanno retto alla furia del clima è un altro dato di fatto. Allora bisogna chiarire gli iter e le responsabilità».
«La Piana di Catania è stata flagellata, così come accaduto nel 2018, dalle alluvioni: in circa 6 ore sono caduti 360 millimetri d’acqua e diversi torrenti che passano in particolare dal territorio scordiense hanno esondato sulle strade provinciali e nei campi di agrumi. Si stimano ingenti anni nel 2021 con ripercussioni spesso mortali per il futuro di tante aziende».
Poi il deputato prosegue: «dopo i fatti drammatici del 2018 sono state stanziate con il piano “Proteggi Italia” le risorse per la Protezione Civile regionale al fine di attuare la ricostruzione e il risanamento dei danni ma, ad oggi, non tutte le somme risultano spese, di alcuni cantieri non si ha contezza dello stato dei lavori mentre altri cantieri non sono stati addirittura avviati. Addirittura alcune opere non sono state sufficienti a mitigare i danni, come ad esempio quelle relative al rifacimento degli argini e consolidamento del versante in frana idraulica del torrente Cava, in corrispondenza della viabilità di accesso aree urbanizzate in c.da Montagna. Opere finanziate per 260mila euro che risultano ad oggi danneggiate e che non hanno fatto da “scudo” alle nuove e terribili alluvioni».
«Per queste ragioni nella mia interrogazione ho chiesto di avviare accertamenti sulle eventuali responsabilità nella esecuzione dei lavori ma ho anche sollecitato il governo a ricercare strumenti per porre rimedio agli eventuali ulteriori danni causati dai ritardi nel completamento dei lavori per il contrasto al dissesto idrogeologico», conclude Saitta.
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